È stata presentata questa settimana in Aula una mozione della maggioranza, frutto della composizione di più mozioni, compresa quella del Partito Democratico a prima firma Boccia, in materia di inadempienza bancaria e crediti deteriorati. Il 1 gennaio 2021, infatti, sono entrate in vigore le nuove norme dettate dall’Eba – European banking Authority (Autorità bancaria europea) che introducono soglie più restrittive ed accentuano la prociclicità, accrescendo i crediti deteriorati.
Le esposizioni verso una banca o un intermediario finanziario sono classificate come deteriorate se il debitore è in arretrato da oltre 90 giorni consecutivi e l’obbligazione è considerata rilevante, cioè abbia superato una prefissata soglia di materialità; dal 1 gennaio 2021 tale soglia è diventata, per l’appunto, più stringente, comportando una nuova nozione di default o «credito deteriorato» che individua lo stato di inadempienza di un cliente verso la banca. Indubbiamente l’entrata in vigore della nuova disciplina è coincisa con un periodo di incertezza economica legata alla pandemia da COVID-19 e per questo si rilevano criticità che vanno affrontate, per evitare una restrizione dell’offerta di credito che sarebbe deleteria nel contesto attuale e avrebbe notevole impatto sulle famiglie e sulle imprese. Sarebbe auspicabile, pertanto, un intervento per modificare e adattare temporalmente la normativa così da garantire il massimo supporto all’economia reale e la tenuta del tessuto produttivo. Per questo motivo, nella mozione si chiede al Governo di adottare iniziative volte a sostenere l’incremento di offerta di credito a beneficio di famiglie, imprese e partite Iva nel 2021 rispetto al 2020, di promuovere l’attuazione di politiche a livello comunitario che concorrano al progressivo riassorbimento dei debiti determinati dalla pandemia e di adottare iniziative per continuare ad assicurare liquidità alle imprese.
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