Via libera alla Camera alla legge sull’agricoltura biologica. Il testo recante “Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico”, che ha come primo firmatario Massimo Fiorio e relatore Alessandra Terrosi, è stato sottoscritto anche da me, che in commissione bilancio della Camera sono stata anche relatrice del testo. Dopo l’approvazione della legge sulla biodiversità, la norma sul biologico rappresenta un altro tassello fondamentale a sostegno dell’agricoltura sostenibile. Un altro passo a favore di una crescita buona, pulita che fa bene alla nostra economia e all’ambiente, e che concorre al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra stabiliti a livello europeo.
La legge, infatti, riconosce l’agricoltura biologica come “attività di interesse nazionale con funzione sociale”, cerca di riordinare il quadro dei controlli, definisce il Piano nazionale per l’agricoltura biologica, prevede un fondo per lo sviluppo del settore, sostenendo anche l’attività di ricerca, s le reti tra di imprenditori bio e la nascita dei Biodistretti. Il biologico viene normato e considerato come settore economico rilevante basato sulla sicurezza alimentare, sul benessere degli animali, sullo sviluppo rurale e sulla tutela dell’ambiente. All’approvazione e all’affinamento della legge hanno contribuito, anche intervenendo con audizioni, il know how e i modelli di sviluppo sostenibile locali presenti in Toscana e nella provincia senese, dove sono nati alcuni Biodistretti e dove tanti produttori hanno sposato, anche nel mondo del vino, una gestione sostenibile delle risorse.
Per quanto riguarda le realtà senesi: il Biodistretto di Greve in Chianti e del territorio dell’eccellenza vitinicola di Panzano in Chianti, quello del Chianti storico di Gaiole in Chianti, di San Gimignano e i primi passi che si stanno compiendo in altre realtà del territorio, sono caratteristi di volontà nate dal basso, che hanno coinvolto le comunità locali, le istituzioni, i produttori e le associazioni. Realtà che rappresentano il fulcro di quel processo di sviluppo locale basato sulla valorizzazione del patrimonio agroalimentare che anche attraverso una veloce approvazione della legge in Senato, possono diventare importanti pratiche da far crescere e diffondere ulteriormente.
Per approfondimenti scarica qui la sintesi della legge sull’agricoltura biologica