Pochi giorni fa è stata finalmente approvata, in via definitiva, la legge per la valorizzazione dei “Piccoli Comuni“. Si tratta del testo di legge a prima firma Ermete Realacci di cui sono firmataria che prevede forme di riqualificazione e sostegno a favore dei comuni con meno di 5000 abitanti (o derivanti dalla fusione di 2 o più comuni con meno di 5000 abitanti). La legge stabilisce interventi utili per la vita di tutti quei territori che occupano il 57% della superficie nazionale e dove vivono oltre 100 milioni di italiani e circa 400 mila imprese agricole e agroalimentari. Una legge che rafforza tutte quelle attività fondamentali per rendere più coesa una comunità, rafforza il ruolo e le specificità dei territori e che favorisce il rilancio anche economico dei piccoli centri, grazie a un piano di riqualificazione che potrà contare su 100 milioni di euro. In questo modo si garantiscono, anche alle piccole realtà amministrative come quelle del nostro territorio, maggiori strumenti per garantire servizi in materia di ambiente, infrastrutture, protezione civile, istruzione, trasporti e viabilità, contrastando così i rischi legati a spopolamento e dissesto idrogeologico delle aree marginali o di montagna. Si migliora la qualità della vita di intere comunità che rappresentano un serbatoio di risorse e competenze fondamentali per proseguire nelle azioni di salvaguardia e per lo sviluppo anche economico delle identità locali.
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Sempre la scorsa settimana la Camera ha approvato il nuovo Codice Antimafia che contiene misure di contrasto nei confronti delle organizzazioni criminali, colpendo soprattutto le imprese illecite. La legge stabilisce, inoltre, misure economiche di sostegno di quelle stesse imprese sottoposte a sequestro, attraverso l’istituzione di un fondo che le sostiene della prosecuzione delle attività e la conseguente salvaguardia dei livelli occupazionali. Tra le misure contenute nel testo anche le modifiche al ruolo e alle funzioni dell’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati; l’istituzione di un nuovo Fondo per il credito delle aziende sequestrate; la tutela dei terzi creditori; la trasparenza nella scelta degli amministratori giudiziari; la delega al Governo per individuare specifici incentivi e ammortizzatori sociali per i lavoratori delle aziende confiscate e sequestrate e le misure contro il caporalato.
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