In commissione agricoltura questa settimana il vice ministro Andrea Oliviero ha risposto a una mia interrogazione. Si tratta di un testo che risale all’agosto scorso che chiedeva spiegazioni in merito alle notizie, apparse sulla stampa sempre ad agosto scorso, in cui si paventava il pericolo di ulteriori semine di alimenti ogm in Friuli Venezia Giulia, dopo che nei mesi precedenti si era intervenuti con la distruzione del terreno seminato a mais transgenico vicino Udine, imponendo sanzioni al proprietario e svolgendo un’azione di monitoraggio e analisi da parte del Corpo forestale dello Stato per verificare il livello di inquinamento anche sui campi vicini.Il viceministro ha chiarito lo stato di illegalità e il divieto di coltivazione già imposto su questi terreni, come su tutto il territorio nazionale, e spiegato che i campi veneti coltivazioni con mais transgenico sono stati sequestrati e il proprietario, come previsto dalla legge, e che il proprietario dovrà pagare una multa. Una piccola vittoria che è figlia di una grande battaglia che il nostro Paese porta avanti anche su scala europea dove nell’ambito del semestre di presidenza europea, il Governo sta promuovendo il proseguo dei lavori sulla proposta di direttiva che, modificando la direttiva 2001/18/CE, consentirà agli Stati membri di decidere in modo autonomo sulla coltivazione di Ogm nel proprio territorio.
Si è poi concusa la discussione delicata, che riguarda anche il nostro territorio, della risoluzione a mia prima firma sui danni causati all’agricoltura e alla zootecnia da alcune specie di fauna selvatica. Si tratta di un fenomeno che ormai da anni crea rilevanti criticità all’agricoltura con gravi ripercussioni che incidono inevitabilmente, oltre che sui bilanci economici delle aziende agricole (in particolare delle aziende di medie e piccole dimensioni che vedono compromesso gran parte del reddito ed interessando produzioni di grande
qualità ed eccellenza come il settore vitivinicolo), compromettendo in vaste aree l’equilibrata e integrata coesistenza sostenibile tra attività umane e specie animali. Alla fine siamo riusciti a licenziare un testo unificato tra Pd e M5S e ad approvare all’unanimità punti che impegnano seriamente il Governo a intervenire su indennizzi, su norme più chiare e snelle, prevedendo anche un osservatorio permanente in grado di censire con puntualità, certezza e per mezzo di comprovati parametri tecnici e scientifici, i danni provocati dalla fauna
selvatica e a verificare l’esistenza di fondi regionali per il risarcimento dei danni prodotti dalla fauna selvatica e dall’attività venatoria. Tra gli impegni l’attivazione di un tavolo immediato con le regioni, su norme, indennizzi e definizione di un quadro generale della situazione.