Informazione e trasparenza nelle procedure per ottenere il Cud

L’informatizzazione dei servizi è sicuramente un processo importante per il nostro Paese e per eludere spese accessorie che talvolta non sono necessarie. Si tratta, però, di un percorso che richiede tempo e assistenza, perché non tutti sono nati nell’era del pc, del tablet e di internet.

La decisione, contenuta nella Legge di stabilità, di non spedire più la certificazione unica per la dichiarazione dei redditi (il cosiddetto Cud) nelle case, ma di metterla a disposizione solo in via telematica, così come è stata messa in pratica, comporta notevoli disagi, soprattutto per i soggetti più deboli come anziani e disabili.

Ad alcuni istituti ed enti, come le Poste e il Patronato, viene data la possibilità di rilasciare la certificazione stampata, solo su esplicita richiesta da parte dell’utente, che deve recarsi lì di persona. La cosa che è difficilmente spiegabile e che appare iniqua, è che mentre al Patronato si può usufruire di questo servizio gratuitamente, negli uffici postali è a pagamento. È mancata, inoltre, un’adeguata campagna di informazione che illustrasse chiaramente al cittadino le modalità messe a disposizione per reperire il Cud in forma cartacea.

Nei giorni scorsi il Pd ha presentato in merito un’Interrogazione al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, che ho sottoscritto, per conoscere la sua posizione in merito e per sapere se non ritenga opportuno inaugurare una campagna informativa che in tempi rapidi consenta ai cittadini di conoscere le procedure che dovranno seguire per il rilascio del Cud. È inoltre necessario che venga tolto agli utenti qualsiasi tipo di onere per avere una documentazione indispensabile ai fini fiscali per tutti i cittadini.

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