#La Camera dice sì al reato di depistaggio

L’aula della Camera ha approvato in prima lettura la proposta di legge che introduce nel codice penale il reato di depistaggio. Il testo, che passa all’esame del senato, prevede in particolare pene fino a un massimo di 4 anni di reclusione per chi manomette prove con l’obiettivo di depistare gli inquirenti e inquinare i processi, con aggravanti per i pubblici ufficiali e nel caso di processi di strage, mafia e associazioni sovversive. In questi casi, la pena aumenta da un terzo alla metà e l`inasprimento di pena (da sei a dodici anni) scatta anche qualora tale reato riguardi processi per stragi e terrorismo, mafia e associazioni segrete, traffico di armi e materiale nucleare, chimico o biologico, o altri gravi delitti come la tratta di persone e il sequestro a scopo estorsivo. Se la condanna supera i 3 anni si applica l`interdizione perpetua dai pubblici uffici. Una riduzione di pena (da metà a due terzi) premierà al contrario chi si adopera a ripristinare lo stato della scena del reato e delle prove o a evitare conseguenze ulteriori oppure aiuta i magistrati a individuare i colpevoli del depistaggio. Il depistaggio aggravato comporta il raddoppio dei termini di prescrizione.

Per maggiori approfondimenti puoi scaricare qui il dossier

Lascia un commento