L’ennesimo arrivo del maltempo, le bombe d’acqua, le frane, i puntuali disastri materiali e purtroppo non soltanto, visto che abbiamo dovuto contare una vittima anche nei nostri territori. La sola provincia di Siena, secondo le stime che gli uffici hanno fatto supera i 40 milioni di euro. Danni pesanti anche in altre aree della Toscana e della Liguria. La legge di stabilità, la cui discussione è avviata al Senato, stanzia alcune risorse (180 milioni in tre anni, solo 30 per quest’anno), ma assolutamente non sufficienti a far divenire la difesa del suolo una delle più importanti opere pubbliche di questo paese.
E’ fondamentale, da un lato, intervenire per supportare provincia e Regione nel recupero dei danni, e consentire lo svincolo dal patto di stabilità degli interventi che dovranno essere svolti, dall’altro è necessario invertire la tendenza puntando con grande decisione sulla prevenzione, sulla mitigazione del rischio idraulico e sulla sicurezza in modo continuato e pluriennale. Siamo ovviamente molto lontani dai 900 milioni stimati come fabbisogno nazionale per il dissesto idrogeologico dal ministero dell’Ambiente. Di questo, con i colleghi deputati EcoDem, abbiamo discusso martedì mattina assieme al ministro Andrea Orlando.
Assieme alla collega Raffaella Mariani stiamo comunque in questi giorni completando il testo di un atto che dovrà esaminare la commissione ambiente, per sollecitare lo stanziamento di maggiori investimenti, svincolare le risorse necessarie dal patto di stabilità. Voglio ricordare che su questo tema la Camera ha già approvato mesi fa una mozione sulla difesa del suolo, sulla prevenzione di nuovi rischi e dissesto.