In questi giorni la discussione e il confronto sui temi dell’agricoltura sono stati intensi. Personalmente ho avuto modo di incontrare, a Catania, gli agricoltori siciliani, e di prendere parte al Forum di cernobbio organizzato da Coldiretti. Intanto il Ministro Galan ci ha garbatamente detto che non ci sarà un’euro nella finanziaria per l’agricoltura Italiana, mentre in Sardegna le manifestazioni dei pastori hanno visto una pesante carica della polizia. Eppure saranno in tanti, anche tra i rappresentanti del Governo, a farsi vedere nei prossimi giorni al salone del gusto, a terra madre ed a sostenere (a parole) le ragioni dell’agricoltura e della biodiversità. Noi intanto andiamo avanti. Alla Camera riprende il suo percorso la proposta sulla biodiversità agricola e alimentare e l’assemblea nazionale di Varese ha licenziato un documento con le proposte del Pd sull’agricoltura. Il messaggio è chiaro: noi vogliamo occuparcene.
La proposta di legge del Pd sulla biodiversità punta a colmare un vuoto normativo sul piano nazionale, promuovendo azioni concrete per il corretto mantenimento della diversità biologica vegetale e animale del nostro Paese. Il testo è sottoscritto da circa ottanta deputati di entrambi gli schieramenti: Partito democratico, Idv, Udc e Pdl. La proposta di legge individua una serie di strumenti per la tutela, la valorizzazione, la promozione dell’economia locale e della conoscenza attorno a semi e razze animali. I principali sono: la creazione di una anagrafe nazionale della biodiversità animale e vegetale, con l’obiettivo di aggiornare e tutelare l’elenco delle varietà e razze locali; la costituzione di una rete nazionale dei coltivatori ‘custodi’ e degli allevatori di popolazioni animali a rischio di estinzione e di diminuzione genetica, che operi in raccordo con le Regioni con il compito di conservare e tutelare il patrimonio genetico locale. E poi l’istituzione degli itinerari della biodiversità: saranno realizzate mappe nazionali delle biodiversità agrarie e alimentari, con i relativi punti vendita, e campagne di informazione e promozione a sostegno del turismo agroalimentare, con importanti ricadute sui territori; la promozione e il sostegno delle comunità del cibo e della biodiversità agraria ed alimentare nate da Terra Madre e Slow food, quale elemento di promozione e sostegno economico dei territori, di recupero e valorizzazione delle conoscenze; un fondo nazionale per la tutela dal rischio di inquinamento da ogm; e infine investimenti pubblici nel settore della ricerca sulla biodiversità. In particolare nella proposta di legge viene enfatizzato il concetto di ‘comunità del cibo’ come elemento di riferimento nella salvaguardia della biodiversità sia agricola che selvatica. Auspico che questo testo abbia un percorso legislativo rapido e condiviso trasversalmente, perché scelte come queste, che incidono così pesantemente sul futuro di tutti, non possono essere unilaterali. Speriamo in una costruzione istituzionalmente coerente nei confronti di tutte le minacce alla biodiversità, oggi comunque oggetto di dibattiti: consumo del suolo agricolo, ogm, inquinamento, sprechi, omologazione delle produzioni e dei consumi, cambiamento climatico. La riduzione della varietà delle forme viventi e degli ambienti e la semplificazione dei paesaggi causata dall’attività umana costituiscono uno dei problemi più impellenti su scala mondiale. L’impoverimento della base genetica si manifesta infatti con una mancanza di resistenza delle nuove sementi agli attacchi di agenti fitopatogeni e ai vari stress ambientali. E’ paradossale che anziché fare ricerca per recuperare queste potenzialità, si pensi di rispondere solo con nuovi fertilizzanti e magari con semi Ogm, i quali, attraverso il grande affare dei brevetti, anziché favorire le comunità locali limiterebbero l’accesso alle risorse genetiche. Sul tema Ogm, alla ribalta delle cronache di queste settimane dopo le semine illegali in Friuli, la legge prevede strumenti a tutela della biodiversità, finanziati attraverso le sanzioni comminate a chi provoca inquinamento genetico, tramite la creazione di un fondo per risarcire chi fosse danneggiato da colture geneticamente modificate. Le numerose adesioni alla proposta di legge giunte non solo dai banchi del Partito democratico, ma anche da Idv, Udc e Pdl, rappresentano un auspicio per una discussione proficua del testo in Commissione Agricoltura della Camera. Spero però che, indipendentemente dall’iter parlamentare, i contenuti della proposta di legge possano contribuire alla discussione su questa materia e magari alla sperimentazione diffusa delle Comunità del Cibo e al rafforzamento dell’attività degli agricoltori custodi.
Scarica il mio intervento al Forum di Cernobbio (.pdf)
Scarica il documento sull’agricoltura approvato dall’assemblea del Pd (.pdf)