Mercoledì 29 gennaio il Parlamento ha convertito in legge un decreto che riguardava temi diversi: i principali erano la rivalutazione delle quote della Banca d’Italia e l’abolizione della seconda rata dell’IMU. La Banca d’Italia è un istituto di diritto pubblico, in cui le banche private non hanno alcun controllo di gestione, che rimane interamente al Tesoro e al Parlamento. Non possono neppure vendere le proprie quote. Per capire cosa è cambiato con il decreto, bisogna ricordare che già nel 2007 – governo Berlusconi, si pòarlava di rivalutare le quote della Banca d’Italia. Secondo una stima della stessa Banca d’Italia, che ha fatto studi per diverso tempo su questa possibilità, il valore poteva essere alzato da 156 mila euro a 5-7 miliardi. Il decreto lo fissa a 7,5 miliardi di euro.
QuoteIncontroStampa_030214è un documento che spiega e sintetizza le conseguenze e gli effetti per la Banca d’Italia della legge 29 gennaio 2014, n. 5. Un documento in cui si spiegano gli effetti per lo Stato e i contribuenti.