la sfida più grande: tornare a credere in noi.

In molti avranno letto questa mattina su “la Repubblica” la riflessione di Ilvo Diamanti.

Dagli ultimi sondaggi mancano circa 3 milioni di voti all’appello del PD. Dopo appena un anno.  L’analisi che lui fa dei delusi, di coloro che appaiono come ..ritirati a vita privata e nauseati dall’Italia intera, ci consegna in mano la sfida più grande per il nuovo segretario, per il nuovo gruppo dirigente, per ognuno di noi.

Si, per ognuno di noi, perchè sfido chiunque a non ritrovare almeno un pò del proprio atteggiamento in quel  rifiuto dei tanti aspetti dell’Italia di oggi che non ci piacciono.

Aggiungo a questo la preoccupazione per il clima che si respira nelle aree dove la crisi morde più fortemente, penso ai distretti industriali, penso alla grande manifestazione di Prato, ma anche alla mia Valdelsa, al camper e non solo: si va a casa, le imprese chiudono, e la politica, le istituzioni, vengono percepite come entità lontanissime dalle difficoltà vere che molti per la prima volta si troveranno a vivere con il reddito decurtato o scomparso, il mutuo da pagare, gli studi dei figli da sostenere..(dice una lavoratrice 50enne di prato in una intervista…”non sono andata a votare alle primarie, e non ci andrò a giugno…hanno lasciato morire Prato”).

Certo è utile chiedersi dove andranno quei voti, ma forse è ancora più urgente chiedersi perchè questa è la percezione che si ha di noi, anche quando (come nel caso di Prato) si hanno bravi Sindaci che lavorano ventre a terra per la loro città. Il nord, il sulcis…è già accaduto, tanto voto della sinistra verso l’astenzione, una parte all’IDV,  e qualcosa a destra, alla lega. 

Non potremo più dare niente per scontato, nemmeno in quelle aree dell’Italia in cui la tradizione, la storia, il buongoverno e la sensibilità verso i bisogni sociali, hanno visto la sinistra al governo da sempre. La priorità del PD oggi è qui: la situazione economica e sociale, la paura delle incognite del domani mattina, i diritti fondamentali della vita e della morte. Il PD deve tornare ad essere in prima linea su tutto questo, con proposte che ha, che sono serie, che rappresentano la strada vera per attutire le ricadute di questa pesantissima crisi economica…ma forse ancora poco conosciute.

La priorità è intanto uscire per primi dal torpore e dallo smarrimento per questa italia che non rigetta indignata le ronde e accresce lo share del grande fratello, è tornare a credere che si può rimettere in discussione il dominio culturale della destra, tornare a credere in noi e nelle nostre idee, nelle nostre proposte!! Solo così potremo efficacemente esserci, parlare, scuotere la paura dei cittadini, per sostituirla con la speranza, con la fiducia che assieme possiamo far ripartire il PD per poter far ripartire l’Italia. 

Ma facciamolo presto….

Susanna

 

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