“Incidenti con dinamiche mai chiarite. Morti. Utilizzo di fitofarmaci fuori commercio. Condizioni di schiavitù. Violazione delle prescrizioni minime anti Covid. Da troppo tempo l’agro pontino è teatro di tragiche e gravi vicende che riguardano le condizioni di lavoro di braccianti, per lo più indiani, nei campi e nelle serre in totale violazione delle minime norme sulla sicurezza e dei contratti. Vicende segnalate e denunciate ripetutamente.
E’ tempo di un salto di qualità e di una reazione forte di tutte le istituzioni e delle tante imprese agricole sane”.
Così Susanna Cenni, vice presidente della commissione Agricoltura della Camera e responsabile Agricoltura del Pd, dopo aver appreso la notizia della morte di un bracciante a San Felice (Latina).
“Solo pochi giorni fa – aggiunge la deputata dem – un lavoratore ferito era stato prelevato e abbandonato nei campi dai propri capi, anziché ricevere soccorso. Non è più tollerabile che esseri umani vengano costretti a lavorare nella totale insicurezza, spesso sotto ricatto, e trattati come scarti. Abbiamo norme e strumenti di controllo. Abbiamo istituzioni preposte a intervenire. Ci sono state mobilitazioni e scioperi. Occorre un impegno straordinario per controlli a tappeto. Oggi le organizzazioni sindacali manifesteranno sotto la prefettura per denunciare l’ennesima tragedia. A loro la mia totale vicinanza e solidarietà. Su questi casi – conclude Susanna Cenni – ho depositato una nuova interrogazione parlamentare ai ministri degli Interni, del Lavoro e dell’Agricoltura, ma è davvero tempo di una reazione grande capace di metter fine a una mattanza inaccettabile per un Paese civile”.
da sito web: www.deputatipd.it