Le “100 parole” di Cinzia Scaffidi sul cibo alla Festa dell’Unità di Siena

Cento parole per raccontare il cibo, ma soprattutto per analizzare come è cambiato il linguaggio e l’uso dei termini chiave del mondo dell’enogastronomia. A raccontarci il significato di parole come agricoltura, etichetta, mercato, paesaggio e sementi il volume “Mangia come parli – Com’è cambiato il vocabolario del cibo”, di Cinzia Scaffidi che è stato presentato ieri, giovedì 4 settembre, presso il “Tartarugone” di Piazza del Mercato all’interno dello spazio degli “Aperilibri”, gli aperitivi letterari della Festa dell’Unità di Siena. Insieme all’autrice ne hanno discusso Susanna Cenni, deputata del Pd; Sonia Pallai; assessore alle politiche per il turismo del Comune di Siena; Valeria Agnelli, sindaco di San Quirico d’Orcia e Gianluca Monaci, segretario del Pd di San Giovanni d’Asso.
“Il libro – spiega l’autrice, direttore del Centro Studi Slow Food e responsabile delle Relazioni Internazionali dell’Università di Scienze Gastronomiche –  nasce dall’esigenza di raccontare come, in questi anni, è cambiata la nostra relazione con il cibo, l’ambiente e l’acquisto, perché a cambiare sono stati gli individui e la società stessa. Così anche le parole hanno assunto un senso diverso. Dopo 50 anni di mercato, industria alimentare e comunicazione pubblicitaria, i termini che usavano i nostri nonni hanno assunto segni e valori diversi, in alcuni casi addirittura opposti. Nel libro ho provato a seguirne cento per proporre al lettore una riflessione più ampia, allo scopo di riprenderci quelle parole, di nutrirle e tutelarle dall’uso quotidiano”.
Della necessità di ragionare su un nuovo modello di sviluppo legato al recupero della conoscenza culturale delle sementi e dei prodotti del territorio ha parlato, Susanna Cenni, parlamentare del Pd alla Camera e membro della commissione agricoltura. “Siamo dentro a una crisi terribile – ha detto – ma dentro questa crisi c’è un profondo cambiamento che puo supportare una uscita positiva dalla congiuntura che stiamo vivendo.u. Sono convinta che usciremo da questa fase se sapremo mettere le gambe ad un diverso  modello di sviluppo e l’agricoltura è una strada formidabile per raggiungere questo obiettivo, possiamo farlo se investiamo sulla qualità dell’ambiente, sulla biodiversità, sul recupero della conoscenza culturale di sementi e dei prodotti nei nostri territori, se diamo visibilità ai tanti volti dell’agricoltura civica, e tutto cio non significa non investire su competitività ed export. In questo senso sono nate esperienze importanti come quella dei biodistretti, uniti dalla convinzione che produrre e consumare in modo diverso faccia stare meglio tutti. Il governo e il Ministro Martina stanno lavorando bene, ma il cambiamento sta connotando  già i comportamento, le persone che si relazionano con le imprese del territorio che costruiscono reti di acquisto solidale, ecc..il cambiamento è già tra noi. Il libro ha scelto questa bella chiave del cibo come attrezzo per lo scardinamento di tante categorie  per ripensare il mondo e la vita quotidiana, uscendo dai modelli precostruiti di consumo e per riappropriarci, attraverso l’atto stesso del mangiare, della nostra identità e dei nostri luoghi”.
A sottolineare lo stretto legame tra cibo, territorio e esperienza di viaggio le parole di Sonia Pallai, assessore al turismo del Comune di Siena “Il cibo – ha detto – è parte integrante della cultura di un territorio, perché partecipa attivamente alla costruzione dell’identità turistica di un luogo. E’ cioè una parte importante nei progetti di valorizzazione delle nostre eccellenze. In questo senso abbiamo calendarizzato un evento, in programma ogni domenica, legato alla valorizzazione della via Francigena che ogni volta si conclude consegnando ai pellegrini un pranzo a sacco con prodotti di filiera corta. Un esperimento ben riuscito, visto che gli oltre 300 partecipanti sono rimasti incantati da un’esperienza culturale e turistica che si arricchisce anche grazie a quello che mangiano”.
Hanno concluso la presentazione allargando lo sguardo alla provincia di Siena, gli interventi di Valeria Agnelli, sindaco di San Quirico d’Orcia e Gianluca Monaci, segretario del Pd di San Giovanni d’Asso.  “Il tema del cibo – ha detto il sindaco – è cruciale nell’attività di un amministratore, perché tocca cultura e tutela del paesaggio. Il nostro compito è quello di promuovere una buona cultura del fare cibo e per farlo bene è fondamentale tramandarlo bene, facendo capire il suo valore. Per questo abbiamo lanciato insieme all’associazione Elea un progetto di educazione alimentare dedicato a bambini per arricchire le mense scolastiche con i prodotti locali”.
E ha parlato di qualità del cibo anche Gianluca Monaci, segretario del Pd di San Giovanni d’Asso: “E’ fondamentale, anche in un piccolo comune interessato da un turismo di reflusso, investire nei sapori semplici e della tradizione per garantire a tavola un’esperienza di qualità che colpisca il cuore del turista”.

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