Più o meno un anno fa, quando ero ancora assessore alle Pari opportunità uomo-donna, ho presentato alla giunta della Regione Toscana una proposta di legge sulla “Cittadinanza di genere e la conciliazione vita-lavoro”. Oggi quel documento è diventato legge e questo potrà comportare significative novità per le donne toscane. Quel testo, che anch’io ho contribuito a delineare, non rappresenta una legge “per le donne”, ma racchiude una serie di principi, di norme e di strumenti che d’ora in avanti rappresenteranno il punto di riferimento per rimuovere gli ostacoli che ancora oggi impediscono effettive pari opportunità fra donne e uomini.
Anche se oggi le scelte e le occasioni della vita mi hanno portato in Parlamento, impegnata sul fronte dell’agricoltura, per me la visione di genere resta una regola dell’agire politico generale. Per questo vorrei dare spazio al contenuto della legge approvata in consiglio regionale il 24 marzo scorso, convinta che essa rappresenti uno strumento utile per dare concretezza alle politiche per le pari opportunità. Le coincidenze della vita hanno voluto, tra l’altro, che sabato scorso, alla presentazione senese del libro “Donne e politica, l’esercizio della memoria”, a cura di Elettra Lorini, in cui è contenuto anche un mio contributo (lo trovate tra gli allegati, al termine di questa news), il mio sguardo tornasse a scorrere sul passaggio in cui parlavo proprio di questa legge, augurandomi che vedesse la luce quanto prima.
Ed ora eccola qua: una legge che ha cercato di guardare da vicino il modello spagnolo, rappresentato dalla legge costituzionale organica approvata a marzo 2007, che prevede, tra i tanti strumenti, anche un organismo di vigilanza incaricato di valutare gli impatti della normativa. Nel caso della Toscana, sono stati previsti l’adozione di un bilancio di genere, ovvero di uno strumento capace di “calcolare” quanto in un bilancio viene destinato alle donne, un rapporto annuale sulla condizione economica e lavorativa delle donne, in collaborazione con l’Irpet (ci dirà come stanno le donne e quali problemi esistono), da cui discenderà il Piano regionale per la cittadinanza di genere, ovvero lo strumento per affrontare e risolvere i problemi rilevati dal rapporto.
La legge consentirà di andare ben oltre qualche convegno sulle pari opportunità, toccando le difficoltà delle donne in ogni campo e in ogni dimensione della vita sociale, culturale ed economica, con interventi pubblici nei settori dell’istruzione, nelle politiche economiche, nella sanità, nella comunicazione e nella formazione. Fondamentale è “il carattere trasversale delle politiche di genere”, che si concretizzerà nella misurazione dell’impatto di genere in ogni campo. Tra le misure, la costruzione di un sistema coerente di azioni per promuovere l’imprenditorialità femminile, conciliare la vita con il lavoro (servizi di conciliazione, micro-nidi etc), la valorizzazione del ruolo delle associazioni e delle formazioni sociali che si impegnano e lavorano in questo specifico settore.
La legge aiuterà anche i talenti femminili ad emergere, ad esempio con l’istituzione di una Banca dati dei saperi delle donne, uno strumento di promozione delle competenze femminili la cui gestione è stata affidata alla Commissione Pari opportunità del Consiglio. In pratica, saranno archiviati e resi disponibili i curricula delle donne che lavorano o risiedono in Toscana, con le loro esperienze scientifiche, culturali, artistico e professionali. La banca dati favorirà la divulgazione delle competenze femminili che possono essere oggetto di designazioni o nomine da parte dei soggetti competenti. Sempre in tema di nomine è previsto che le proposte di designazione in organismi disciplinati esclusivamente dalla normativa regionale siano in numero pari per entrambi i generi, pena l’inammissibilità.
La legge prevede, inoltre, una stretta collaborazione con le Province: saranno loro, a livello territoriale, a svolgere un ruolo di promozione e di coordinamento dei progetti per conciliare vita e lavoro, che potranno essere presentati dai circondari, dagli enti locali, dalle categorie economiche e sociali e dalle associazioni. A integrare tutte le azioni, ci sarà un Tavolo regionale di coordinamento, ma spetterà al Piano regionale per la cittadinanza di genere stabilire gli obiettivi e i requisiti dei progetti, le modalità di svolgimento e le risorse complessive da destinarvi.
Un piccolo passo avanti che guarda soprattutto alle giovani generazioni di donne.
PER APPROFONDIRE:
- Scarica il testo della legge della Regione Toscana sulla “Cittadinanza di genere”
- Donne e diritti: Leggi l’intervento di Susanna Cenni all’Assemblea delle donne della Valdelsa sul tema “Donne e Costituzione nel 2009”
- Il contributo di Susanna Cenni al libro “Donne e politica, l’esercizio della memoria”, a cura di Elettra Lorini
DOPO TANTE CHIACCHIERE SULLE PARI OPPORTUNITA’ FINALMENTE QUALCOSA DI CONCRETO.
SPERIAMO CHE UNA LEGGE SIMILE SIA FATTA PER TUTTA L’ITALIA MA PENSO CHE BISOGNERA’ ATTENDERE UN GOVERNO DI CENTRO SINISTRA , SPERIAMO PRESTO!
AUGURI DI BUONA PASQUAFABRIZIO PICCINETTI
E’ nitido il ricordo di quel giorno nella sala del Caminetto della Regione di via Cavour, che come Segretarie Regionali di Cgil, Cisl e Uil, ti abbiamo richiesto il “TAVOLO DI GENERE”.
Abbiamo molto creduto, insieme a te, alla creazione di questo strumento che prevedeva la partecipazione delle donne toscane impegnate nei vari settori produttivi.
Per discutere insieme, per fare proposte e ragionare su tutte le iniziative della Regione Toscana.
Volevamo rappresentare le donne occupate, che nonostante il grande impegno profuso nella società, nella famiglia e nel lavoro, con alti livelli di scolarizzazione e una buona formazione, con esperienza nel proprio campo lavorativo, che riescono ad esprimere una grande professionalità, che svolgono il proprio lavoro con convinzione e serietà, ma che sono spesso relegate a ruoli “minori ” nelle proprie organizzazioni.
Sognavamo la realizzazione di un tavolo concertativo che rappresentasse le donne e i loro obiettivi, per contribuire a portare avanti la riduzione delle differenze, trasversalmete in ogni settore .
Ed è proprio partendo dal grande risultato della costituzione di questo tavolo che tu ci hai aiutato a realizzare, che le donne toscane del sindacato, del mondo imprenditoriale e delle istituzioni hanno prodotto in teaming la bozza di questa Legge sulla “Cittadinanza di genere e la conciliazione vita-lavoro”.
E’ stato un percorso lungo, anche insidiato da ostacoli, ma abbiamo difeso con forza e convinzione il lavoro che abbiamo progettato.
Oggi festeggiamo con grande soddisfazione una Legge che prevede strumenti importanti ed innovativi per le donne toscane che, in futuro, potranno essere esportate anche ad altre regioni.
I principi e le norme che abbiano voluto realizzare nella Legge potranno contribuire a rimuovere gli ostacoli che bloccano la piena realizzazione delle pari opportunità fra donne e uomini.
Cara Susanna, naturalmente condivido pienamente le tue considerazioni espresse nell’ articolo.
Spesso quando leggo le tue NEWS, ti vorrei rispondere, lasciare un commento, ma presa dal quotidiano che è sempre più pressante, rimando e poi ….rinuncio.
Stavolta, però, ho voluto scriverti.
Ti dovevo due righe per riaffermare tutta la mia stima nei tuoi confronti e dirti che, a causa del tuo nuovo lavoro che ti ha condotto a Roma, sento la tua mancanza.
Tu sei l’ ispiratrice e la grande sostenitrice del percorso deliberativo della nostra Legge.
Sinceramente ritengo che senza la tua determinazione, le tue capacità ed il tuo fattivo e quotidiano lavoro non avremmo portato a conclusione un così rilevante risultato per le donne toscane.
Grazie Susanna!!
Questo è per noi un grande evento ed è finalmente giunto il momento da festeggiare!
Buona Pasqua e buon lavoro
Sandra Vannini
Segretaria UIL Toscana
Cara Sandra,
ti ringrazio per l’affettuoso messaggio. So bene quanto ognuna di noi è presa quotidianamente da mille problemi, scadenze, impegni di lavoro e familiare, ma sono certa che tra molte di noi, anche quando non ci sono le parole esplicitate in discorsi e comunicazione…c’è oramai un filo che regge.
E’ un filo di condivisione e di fiducia reciproca, anche nelle differenze che certo ci sono anche tra le donne, quella condivisione che ci ha fatto capire a tutte quante che i risultati ci saranno solo se assieme investiremo nella stessa direzione.
Questa legge è figlia prima di tutto di una volontà collettiva di dare uno strumento in più alle donne toscane, ce l’abbiamo fatta, adesso occorre farla camminare.
Un caro abbraccio.
Susanna