Si è svolta mercoledì la Conferenza interparlamentare di Lisbona sullo sviluppo rurale, l’agricoltura e la coesione territoriale alla quale anche io ho preso parte. I lavori sono stati divisi in due sessioni, la prima sulla coesione territoriale e lo sviluppo rurale (Territorial Cohesion and Rural Development), e la seconda, nella quale sono intervenuta, sulla nuova politica agricola comune (The new Common Agricultural Policy). È stato un momento di confronto importante, nel quale sono stati affrontati i temi strategici dei nostri tempi a partire dagli ambiziosi obiettivi del Green Deal, che propongono pratiche nel settore agricolo e agroalimentare per mitigare i cambiamenti climatici, rispettando allo stesso tempo alti standard di qualità e sicurezza dei prodotti. Si è affrontato il tema della Strategia Farm to Fork e della strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030, che incentiva la riduzione dell’uso di pesticidi, fertilizzanti e antibiotici, puntando alla razionalizzazione dell’uso dell’acqua e del suolo. Proprio in questa cornice si colloca con forza la tematica dello sviluppo delle aree rurali che vivono, anche a causa della attuale emergenza sanitaria, una situazione di difficoltà. La Conferenza ha cercato di dare risposte alle esigenze delle zone rurali, poiché il tema vero è che in questa transizione ecologica nessuno deve essere lasciato indietro: la sfida è proprio quella di tenere insieme tutti i sistemi sostenibili che garantiscono un futuro all’ambiente e all’economia.
