“L’Italia che rimonta”

Da venerdì scorso, da quando cioè Mario Monti ha ricevuto la fiducia alla Camera, nelle mail che ricevo e nelle occasioni di incontro con amici, iscritti al Pd, amiche e cittadini leggo e sento attesa, speranza e tanti interrogativi: ce la faremo? Cosa accadrà alla mia pensione? Davvero questo è il governo dei poteri forti? E ancora perché ci sono solo tecnici, la politica allora ha fallito?

Si tratta di domande alle quali dobbiamo attrezzarci a rispondere, sapendo che c’è del lavoro da fare, soprattutto per il Pd, che ha scelto di mettere al primo posto l’interesse dell’Italia e al secondo il suo consenso. Se fossimo andati al voto adesso saremmo stati il primo partito, ma a quale costo per il Paese? Abbiamo compiuto la scelta giusta: sostenere un Governo che mette il futuro del Paese davanti a tutti e appoggiare lealmente un percorso voluto e guidato, con impeccabile e determinata azione, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Per la prima volta venerdì scorso, quando Monti si è presentato alla Camera, ho votato Si in una seduta di fiducia, ed è stato un si convinto. Un si che viene dopo la fine di un’epoca durata 17 anni, che interrompe tre anni di mortificazione del Parlamento e dei suoi compiti e che inaugura una fase straordinaria, in cui ci auguriamo che tutte le forze politiche possano svolgere appieno il proprio compito di rappresentanza e di contributo propositivo, guardando prima di tutto all’emergenza che stiamo vivendo e alle difficoltà reali delle persone e delle imprese. Un si all’alto profilo che le competenze e il prestigio di Mario Monti meritano e alle autorevolissime presenze dentro al Governo. Ministri che in un soffio cancellano l’inconsistenza, l’insipienza e l’arroganza che hanno caratterizzato alcuni ex Ministri nel loro mandato e nel loro stile.

Pierluigi Bersani è stato netto e chiaro nella sua bella dichiarazione di voto: è un governo di emergenza nazionale e di carattere transitorio per affrontare la difficoltà. E’ un governo che noi sosteniamo con lealtà, ma contribuiremo con le nostre proposte al rispetto dei principi che ci stanno a cuore. E’ un governo che ha già ottenuto un primo risultato nel recupero di credibilità internazionale, ma che dovrà affrontare ancora una tempesta pesante. E’ un governo al quale chiediamo di operare nel segno dell’equità.

Equità: non è una parola abusata, non lo è soprattutto quando si affrontano misure pesanti, quando sacrifici e rinunce vengono chieste ai cittadini per risalire la china dal precipizio in cui siamo rotolati.  In questi anni ogni manovra ha avuto un segno esattamente contrario: hanno pagato lavoratori, pensionati, imprese, eell e ancora più pesantemente le donne. Adesso è il turno delle rendite e dei grandi patrimoni, è il turno di chi ha evaso, di chi non ha mai fatto i conti con la compartecipazione, di chi ha usato scorciatoie, furbizia, opportunismi e ha sempre scelto luoghi protetti in cui collocare le proprie ricchezze grazie a una incondizionata copertura culturale e politica.

Rimontare è il verbo che giornali e i siti hanno rilanciato ed è anche il filo conduttore delle linee guida illustrate dal Presidente Monti. Nelle sue parole, per la prima volta, non abbiamo ascoltato solo l’annuncio di lacrime e sangue, ma abbiamo sentito parlare di investimento sui giovani e sulle donne, di politiche per l’occupazione e per la crescita.

Non sarà facile e non c’è niente di scontato, ma la serietà e l’approccio che abbiamo tutti apprezzato, sono una prima garanzia, e il segno di un incredibile cambiamento. Da soli tre giorni Mario Monti è al lavoro, ma ha già ricevuto l’apprezzamento dei principali capi di Stato e di Governo europei e internazionali.

Vorrei ricordare che per la prima volta nelle sue consultazioni, oltre alle parti sociali, ha incontrato rappresentanze dei giovani e delle donne. Vorrei sottolineare che, per la prima volta, a tre donne vengono affidati dicasteri strategici. Si tratta di donne preparate, competenti e con aspetto sobrio e tacchi bassi, come quelli indossati della maggioranza delle italiane che corrono tutto il giorno per conciliare lavoro e famiglia.

Certo occorrerà del tempo per dire se questo Governo saprà mantenere l’alto consenso di cui adesso gode. Per quanto riguarda il merito dei provvedimenti che stanno arrivando crediamo di poter dire la nostra, e magari proporre miglioramenti e modifiche. Equità, rigore, lavoro, merito e sviluppo. Saranno questi i temi su cui politica e Parlamento si misureranno, e sarà su questo piano che risponderemo alla domanda di chi oggi si chiede se con il governo Monti si sancisce la morte della politica e del suo ruolo. La riconoscibilità del Pd si misurerà nei prossimi mesi nell’azione parlamentare e nella capacità di parlare al Paese. Intanto si riparte dalla serietà, e non mi pare poco per affrontare questo buio e questo inverno.

Susanna Cenni

2 thoughts on ““L’Italia che rimonta”

  1. Qui non dobbiamo fare una classifica a chi prende la medaglia, ci sono migliaia di divorzi, migliaia di

    casi di indigenza, di sfratti, di perdita di lavoro di dignità, di credibilità personali e allo stesso tempo

    dirigenti e funzionari, RACCOMANDATI DAI POLITICI di tutti gli schieramenti , che continuano a

    RUBARE i soldi pubblici, quindi non c’è nulla di cui gioire o rallegrarsi, io mi aspetto dal PD e se

    lei On, Cenni, ha la pazienza di rileggere le sue precedenti newsletter, noterà che io alle ultime

    elezioni amministrative avevo preannunciato in largo anticipo la vittoria del centrosinistra, ma alla

    vittoria devono seguire i risultati ed essi sono il riassetto dei servizi alla persona, nei territori, lo

    sviluppo, tramite l’apertura di finanziamenti per le infrastrutture e questo lo dovete pretendere da

    Monti e dal suo esecutivo, serve il lavoro e il riappropriarsi della DIGNITA’ che abbiamo perso e

    ognuno di noi vorrebbe essere nato nel posto giusto al momento giusto e certamente NOI, popolo

    che apparteniamo agli sfortunati, ci aspettiamo dal PD delle risposte ai nostri bisogni primari, che

    sono il LAVORO ed il benessere sociale e per affrontare l’inverno, ci vogliono i SOLDI per

    riscaldarsi e per mangiare e se non si lavora, dove si prendono??

    Allora VOI gruppo del PD, provate a stare senza SOLDI nel portafoglio e solo in quel modo capirete

    cosa significa la SOFFERENZA ed in questo modo vi sbrigherete a trovare delle soluzioni, perchè

    vi farà capire cosa proviamo veramente noi

    nel frattempo, continuiamo ad aspettare e risposte non ne abbiamo, a me mi basta una sua paga

    mensile da parlamentare, che lei ADESSO PERCEPISCE ed io con la mia famiglia di 4 persone

    riusciremmo a vivere 1 anno, VEDE CHE DISPARITA’ C’E’ TRA NOI E VOI PARLAMENTARI

    LE SEMBRA UMANO E GIUSTO QUESTO ???????? NON HO ALTRO DA DIRE, A LEI LA

    RISPOSTA…………….

  2. Come supponevo, risposta non c’è nè, ma perchè alle chiacchiere non fate seguire i fatti ????

    che lei, scriva le newsletter è apprezzabile, ma se queste lettere non servono a nulla, se non ad

    argomentare proclami futuri, ma che allo stato attuale non c’è nulla di concreto, fanno solo incazzare

    noi disoccupati, allora io mi aspetto da lei On. Cenni, che si faccia promotrice di un emendamento

    che attivi una legge che garantisca un reddito di sopravvivenza a me ed a altri come me, che sono

    stato licenziato per chiusura cantiere e che sono rimasto senza alcun reddito, come vivo?????

Comments are closed.