“Loro urlano, salgono sui tetti, qualche volta copiano i programmi altrui… noi proviamo a cambiare il Paese e le cose. Noi siamo il PD”

Bari, Reggio Emilia, Napoli. Le piazze delle nostre città hanno accolto con una folla immensa Matteo Renzi. Poi ci saranno Roma e Firenze per la chiusura, piazze simboliche, importanti.

Poggibonsi, Colle Val d’Elsa, Montepulciano, così come Pienza, Murlo, Gaiole, Murlo, Cetona… e i tanti altri Comuni al voto.

Si, piazze piene, tanto entusiasmo, incontri, mobilitazione. “Noi governiamo, loro offendono” ricorda il Premier.

Siamo alle ultime ore di una campagna che ha toccato toni alti e di uno scontro molto pesante con il capo del Movimento 5 stelle.

Abbiamo tenuto la barra dritta: settimane che hanno scandito il percorso di provvedimenti, dal decreto Irpef, al decreto casa, con puntuale gazzarra in aula da parte dei pentastellati.

Tutto è stato preso come alibi per alzare i toni e per aggredire il Pd, e forse il livello più vergognoso e stato raggiunto con la vicenda che ha visto il voto di autorizzazione a procedere per il deputato siciliano Francantonio Genovese, accusato di aver ottenuto illecitamente finanziamenti pubblici per la sua impresa che si occupa di formazione. Voglio spendere due parole su questa vicenda. Voglio ricordare che sulla vicenda il Pd ha fatto la sua scelta netta sin dall’inizio, esprimendosi già nella sede della giunta per le autorizzazioni a favore dell’arresto. Voto, quindi, che si sarebbe ripetuto in aula. Ed invece sul tema per giorni si e costruito un castello di ipocrisia, intriso di sciacallaggio elettorale. Si e sperato che un incidente nel voto segreto potesse consentire un uso elettorale. Il castello invece è crollato miseramente, perché il Pd ha mantenuto il suo orientamento e si e oltretutto, su nostra richiesta, proceduto con voto palese. Ma i toni, i modi, l’agitar di manette, la perenne rappresentazione farsesca in ogni seduta della Camera o del Senato, ci confermano la qualità della rappresentanza istituzionale del M5S, lo stile, molto urlato e ben poco concreto.

Si è parlato poco di Europa in queste settimane, ed e un male, perché è sull’idea di Europa che si giocherà anche la possibilità di superare questa crisi.

Dire come ci si colloca e per quali idee.  Noi lo abbiamo detto con nettezza: siamo il PSE, siamo con  Martin Shultz candidato alla Presidenza della Commissione Europea, siamo per un’Europa dei cittadini che supera la logica del rigore, che investe con nettezza sulla priorità occupazione anche utilizzando ed investendo su questo obiettivo buona parte dei fondi europei, siamo per uno sviluppo ambientale sostenibile a partire dall’industria e da una migliore spesa dei fondi UE, siamo per un’Europa solidale, che non lasci sola l’Italia di fronte alle tragedie del mediterraneo.

Vediamo un Berlusconi inveire contro la Merkel, ma schierato esattamente con lei e con il suo progetto nel PPE. Vediamo la pericolosità di forze populiste, xenofobe, antieuro ed antieuropee che vanno da Marine Le Pen alla Lega Nord… vediamo la gran confusione, spesso farneticante di Casaleggio e Grillo, senza sapere dove si collocheranno nel Parlamento europeo, ma con la certezza che in quel contesto diverranno irrilevanti. E cosa faranno, anche a Bruxelles saliranno sui tetti e agiteranno manette?

Vediamo, tornando nella nostra terra di Siena, liste civiche, strani ritorni di vecchi amministratori che promettono nuove storie, vediamo programmi copiati di sana pianta, candidati che hanno perso 5 anni fa e che tornano a riproporre i loro volti come se niente fosse.

Famiglie ed imprese fanno ancora i conti con difficoltà vere. A loro prima di tutto dobbiamo serietà, chiarezza e coerenza. Noi proviamo a farlo per i nostri Comuni con volti puliti, con tanti giovani e donne, con programmi veri, tangibili, spesso costruiti con percorsi di intensa partecipazione. Così come per l’Europa con candidati che hanno toccato il territorio fino all’ultimo minuto.

Noi siamo il Pd e stiamo provando a cambiare questo Paese ed a dare risposte. Ai cittadini chiediamo di sfidare la sfiducia e di andare ad esercitare il loro diritto di voto, di scegliere, di sostenere il cambiamento, di votare PD in Europa e nei nostri Comuni.

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