Mai abbassare la guardia sulla violenza contro le donne

Martedì 25 novembre in tutto il mondo sarà celebrata la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Onu nel 1999. Ricordiamocene tutte e tutti, perché la violenza sulle donne è un ostacolo sulla via dell’uguaglianza, dello sviluppo e della pace. E’ un fenomeno dai numeri allarmanti: le vittime, tra i 15 e i 49 anni, vittime sono in tutto il mondo circa 1,7 miliardi. Nel nostro Paese, secondo i dati Istat del 2007, sarebbero oltre 6 milioni le donne, tra i 16 e i 70 anni, che hanno subito violenza. Una violenza che non è solo fisica, ma è anche psicologica, sessuale, economica e culturale. Ieri, scorrendo le pagine dei giornali, sono rimasta allibita di fronte alla notizia dell’invio, in alcune redazioni di Palermo, di buste trasparenti con dentro bambole senza gambe, sporche di sangue, unite a interiora di animali. Il mittente, con quel contenuto, voleva far riferimento a dei feti. Un atto vergognoso e vile, rivendicato da Forza Nuova, che ha voluto rappresentare, su ammissione degli stessi fautori “quello che concretamente avviene con un aborto”. Sono almeno trent’anni che, ahimè, mi trovo di fronte a questa violenza culturale. Ricordo, quando ero ancora una ragazzina senza l’età per votare, i manifesti del movimento della vita che utilizzavano immagini di feti nella formalina o, per tornare a tempi purtroppo molto recenti, l’irruzione di alcuni agenti in una sala operatoria di Napoli, subito dopo un aborto terapeutico, che interrogarono la donna ancora intontita dall’anestesia. Stessa storia, stesso imprinting, anche se la vicenda di Palermo è un atto dichiaratamente neofascista. Ma l’obiettivo è sempre lo stesso: la libertà femminile e l’autodeterminazione del suo corpo. Ho voluto citare questo vile episodio – truce e duro, ma drammaticamente reale – per ricordare a tutte e a tutti che anche questa è violenza contro le donne. La Giornata internazionale del 25 novembre, fortemente voluta dall’Onu, sarà, ancora una volta, l’occasione per non abbassare lo sguardo su questi temi. Oggi, lunedì 24 novembre Vittoria Franco e Walter Veltroni, saranno al Teatro Centrale di Roma per parlare della necessità di più prevenzione, più solidarietà e più libertà per le donne. Il lavoro delle istituzioni locali, delle associazioni femminili e dei centri antiviolenza sono fondamentali, ma sono tante le situazioni in cui mancano le risorse necessarie per programmi di prevenzione e sostegno continuativi ed efficaci. La Provincia di Siena martedì aderirà alla “Campagna del Fiocco Bianco. Gli uomini, con le donne, contro la violenza alle donne” e sarà firmato un protocollo di intesa contro la violenza di genere tra tutti i soggetti coinvolti nel tavolo interistituzionale, in applicazione alla legge regionale del 2007 “Norme contro la violenza di genere”. Il Tavolo si occupa di sensibilizzare e prevenire il fenomeno della violenza e di sostenere le vittime attraverso la costituzione di una rete di soggetti che possa contrastarla efficacemente, innalzando il senso di sicurezza nei territori, in accordo con le politiche locali. La Campagna del Fiocco Bianco (White Ribbon Campaign), invece, è la più vasta azione al mondo condotta da uomini per porre fine alla violenza degli uomini stessi sulle donne: portare un fiocco bianco rappresenta un impegno personale a non commettere, giustificare o rimanere in silenzio di fronte ad atti di violenza commessi sulle donne. I progetti sono tanti e importanti: informatevi sulle iniziative che si svolgeranno nei vostri territori, partecipate, date la vostra adesione, utilizzate il mio sito per inviare messaggi. Impegnamoci tutti per dire basta.

Per approfondire:

L’iniziativa del Pd a Roma lunedì 24 novembre

La campagna del Fiocco bianco

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