Neve e disservizi Enel. La risposta del Governo

Alcuni giorni fa ho ricevuto la risposta all’interpellanza urgente presentata al Governo sulla condotta dell’Enel nel corso dell’emergenza neve e in particolare sui disagi che hanno colpito la provincia di Siena e alcune aree confinanti con la Toscana, nelle giornate di martedì 31 gennaio e mercoledì 1 febbraio.
Dalla risposta del sottosegretario Guido Improta mi sento di raccogliere due importanti elementi che emergono dalle sue parole. Per prima cosa sembra chiara la conferma delle responsabilità dell’Enel nella gestione dell’emergenza maltempo: il sottosegretario ha infatti risposto che ‘la nevicata, anche se abbondante, non può giustificare i disservizi dell’Enel’. Ho apprezzato, inoltre, l’impegno che il Governo si è assunto, con questa risposta, a farsi promotore di un incontro tra le parti per affrontare i temi che sono stati evidenziati dalle varie istituzioni, ringraziando proprio gli enti locali che, con determinazione, hanno fatto fronte alla vicenda. Dalle parole del sottosegretario, infine, è emersa la necessità, che condivido, di investire sull’adeguamento delle reti di distribuzione dell’energia, individuando, seppure con non poche difficoltà, le risorse necessarie. Si tratta di un passo fondamentale se vogliamo che il nostro Paese torni a crescere.
Una risposta di cui ringrazio il Governo, ma mi aspetto adesso coerenza. Credo che sia impossibile per un Paese come il nostro, che vuole tornare a crescere, non investire sulla modernizzazione delle reti e delle infrastrutture. Dobbiamo superare, infatti, quell’idea di efficienza che si limita a guardare i risultati di bilancio che discendono da investimenti solo su alcuni segmenti redditizi, abbandonando tutto il resto, come succede per le ferrovie. L’Enel stessa ha inserito nel suo sito web splendide immagini che ritraggono le nostre realtà rurali, diffuse nella terra di Siena. Sono realtà, però, che per esistere hanno bisogno di essere abitate e vissute, e di avere perciò la garanzia del funzionamento dei servizi, almeno di quelli minimi.