E’ l’8 marzo. E’ un otto marzo ancora all’insegna di violenza e morti di donne, anche nella nostra terra di Siena. All’insegna di una crisi che sta pesando molto sulle vite delle donne, all’insegna di una situazione di possibile ingovernabilità. Saranno comunque giorni di impegno, di pensiero, di parola, di mobilitazione di costruzione, perché le donne non si fermano. Meno di un mese fa le donne di Siena hanno “danzato” davanti a Rocca Salimbeni, mentre in tutto il mondo per “One billion rising” si danzava contro la violenza, lo hanno fatto indubbiamente con meno telecamere di quelle che affollano da settimane il palazzo di Giustizia. Pochi giorni dopo, sempre a Siena ne ho incontrate tante per costruire assieme un percorso di collaborazione in questa difficile legislatura, la scrittura di un’agenda di genere. Una collaborazione a cui cercherò di dar linfa e coerenza, perché senza le donne non c’è cambiamento, e senza una relazione con le cittadine, nelle istituzioni da sole si finisce soffocate.
E’ un otto marzo che saluterà, pur in una fase difficilissima, un parlamento davvero più rosa, un Parlamento in cui il Pd ha portato per la prima volta il 40% di donne, in molte, elette grazie ad un buon risultato ottenuto nelle primarie. Riusciranno, riusciremo a cambiare l’agenda del Parlamento? Riusciremo a dare il segno di un cambiamento nella relazione tra Paese e Palazzo? Questa è per me una delle sfide più sentite, una delle sfide da giocare insieme a voi.
La prima proposta di legge che ripresenterò sarà il testo a tutela della dignità delle donne nei media e nella pubblicità cosi, tanto per cominciare a mantenere gli impegni assunti e a farlo proprio con le donne.
Buon otto marzo a tutte.