Dopo l’elezione a Segretario del Partito Democratico, Enrico Letta si è messo subito a lavoro e, tra le proposte illustrate nella relazione, si legge una grande attenzione alla questione della parità di genere. Il nuovo Segretario ha proposto due donne alla guida dei gruppi parlamentari del Pd di Camera e Senato. «Un partito come il nostro, organizzato con vertici tutti uomini, semplicemente in Europa non ha cittadinanza. Un uomo segretario, due capogruppo maschi, 3 ministri maschi nel governo, 5 presidenti di regione maschi: questa è la nostra prima fila. È irricevibile»: con queste parole all’assemblea dei senatori dem il Segretario aveva già sottolineato la problematica della assenza femminile in ruoli apicali che purtroppo dilaga nel nostro partito.
Alla Camera Graziano Delrio ha dato la disponibilità a farsi da parte condividendo la sfida del segretario, nei prossimi giorni sarà eletta la nuova Capogruppo. Al Senato la vicenda ha avuto toni inizialmente più accesi, ma alla fine anche Andrea Marcucci ha fatto un passo indietro ed è stata eletta con voto unanime Simona Malpezzi come capogruppo. Dispiace lo stile che a tratti purtroppo è venuto a mancare, ma il risultato ottenuto è sicuramente un passo in avanti che ci fa ben sperare per il futuro del Partito Democratico.
FDI ). Grazie, Presidente. Sicuramente, come si sosteneva poc’anzi, non abbiamo ritenuto di venir meno alla nostra volonta di partecipare all’elaborazione di una legge di bilancio che non ci vedeva per niente favorevoli, che non ci vedeva per niente convinti, che non ci vedeva sicuramente convinti che le nostre istanze, le istanze che avevamo raccolto dal territorio, fossero ricomprese in essa. E allora, nonostante in tutti questi giorni non siamo stati ascoltati e abbiamo visto ridurre di molto le nostre prerogative di parlamentari e le nostre prerogative di eletti dal popolo, abbiamo ritenuto di contribuire anche con gli ordini del giorno. E anche qui, purtroppo, Presidente, non abbiamo avuto grandissimo spazio di ascolto, non abbiamo avuto grandissima attenzione e abbiamo avuto o pareri negativi o riformulazioni anche su quelle proposte, magari un po’ piu tecniche, che pero stanno a significare una volonta di diminuire quelle incombenze che quotidianamente verrebbero addossate ai nostri contribuenti, quindi ai nostri cittadini, quindi alle nostre imprese, quindi a tutto quello che in questa nazione cerca di mantenere questo livello di occupazione e di sviluppo in modo sensibile; insomma, tutti quegli adempimenti che non fanno altro che aumentare le difficolta e soprattutto i costi, perche ho sentito molto spesso la maggioranza dire che non ci sono nuove tasse in questa manovra. Noi abbiamo dimostrato che le tasse nuove ci sono, ci sono eccome, e, soprattutto, ci sono queste tasse occulte che sono l’aumento di costi dovuti all’adempimento e alla burocrazia. C’e anche una volonta evidente di compulsare anche le liberta imprenditoriali dei territori. Il mio collega De Carlo ha citato prima il caso emblematico della provincia di Belluno, dove c’e un imprenditore privato che vuole investire soldi suoi in un’opera che sia di sviluppo turistico, un impianto importante che collegherebbe anche due province, che darebbe sviluppo a una realta di montagna che rischia lo spopolamento.