Pasqua si avvicina, ma le sorprese che potremmo trovare dentro l’uovo sono molte e tutt’altro che gradevoli.
Proprio di poche ore fa è la notizia di un emendamento del Governo per “abrogare” le disposizioni per i nuovi impianti nucleari, e quindi di fatto cancellare il Piano per l’energia nucleare. Bene! Potremmo dire…ma il punto è che con tale passo salterà il referendum previsto a giugno, si depotenzierà la partecipazione ed il raggiungimento dei quorum anche per altre consultazioni e soprattutto per quello sul legittimo impedimento.
A Milano a poche settimane dal voto, sono apparsi manifesti con pesantissimi attacchi ai magistrati milanesi, gravissimo quanto avvenuto, pare ad opera di un candidato della lista Pdl, fuggi fuggi e presa di distanza da parte del Sindaco Moratti, della dirigenza Milanese del Pd
I manifesti che paragonano i magistrati alle Br bruciano però le mani di chi ha incoraggiato l’odio verso la magistratura, bruciano soprattutto alla luce di sondaggi oscillanti, delle difficoltà che sta registrando la candidata Sindaco e al calo di popolarità del Premier che sta invece attribuendo proprio a quell’appuntamento una valenza nazionale.
Dopo tre settimane di battaglia parlamentare, di scontro durissimo, il processo breve è stato imposto alla camera, ed è quindi assicurata la pronta prescrizione del processo Mills, quello più pericoloso per il Premier, quello dall’esito scontato per il presunto corruttore, vista l’avvenuta condanna del corrotto. Ce l’abbiamo messa tutta, usando ogni possibile spazio, forzando ogni possibilità regolamentare, prima per discutere nel merito, poi per rallentare la discussione, ma la forza dei numeri, quelli del 14 dicembre con l’aggiunta degli acquisti più recenti, ha poi comunque vinto. Immagino che ci saranno stati grandi festeggiamenti, magari “bunga bunga” straordinari, e l’arroganza dei numeri ha spinto sino all’annuncio di un imminente ulteriore provvedimento contro l’uso delle intercettazioni. “Ci siamo comprati i numeri ed andiamo avanti”, questo in sintesi il messaggio.
Si sono invece perse di vista “la riforma epocale della giustizia”, “la scossa all’economia” e la riforma del fisco annunciate in collegamento telefonico e video dal Capo in persona nelle ultime settimane. Ieri Draghi lanciava l’allarme sull’esplosione dei prezzi alimentari, sulle difficoltà delle famiglie. In realtà in questi giorni è iniziato l’esame di un tomo che consta di centinaia di pagine: è il Documento di Economia e Finanza 2011, che dovrebbe raccogliere le principali indicazioni per lo sviluppo e la crescita del Paese e che invece ci dice con chiarezza solo un paio di cose: che tutte le previsioni di crescita fatte da questo Governo erano sbagliate e sono riviste al ribasso, e che avremo da qui al 2014 anni di tagli pesanti alla spesa pubblica , (ciò che è più grave) agli investimenti.
Toni alti, sprezzanti, violenti (l’episodio che ha visto il Ministro La Russa la dice lunga), arroganza, denigrazione quotidiana del Parlamento, della rappresentanza, della Costituzione, degli altri Poteri dello Stato, ed ancora una volta è toccato al Presidente della Repubblica prendere la parola. Lo ha fatto con l’autorevolezza e la fermezza che lo contraddistingue, condannando “l’ignobile provocazione del manifesto affisso a Milano”, lo ha fatto invitando alla moderazione dei toni e degli stili.
Io temo che anche questa volta l’invito di Napolitano non troverà orecchie a Palazzo Chigi. E’ oramai devastante lo spettacolo che il Premier sta quotidianamente dando di sé alternando annunci “epocali” a barzellette e volgarità. Mi piacerebbe che qualcuno nel centrodestra potesse fermarlo, che lo prendesse sottobraccio e lo accompagnasse fuori, si proprio fuori, ricordandogli che il suo tempo è andato, scaduto, che potesse tornare a vivere nelle istituzioni il confronto politico, anche duro, ma nel merito, il rispetto istituzionale, il prevalere dell’interesse pubblico sempre e comunque…ma non vedo niente di tutto ciò, non vedo nemmeno timidi segnali di buon senso, solo appiattimento e purtroppo servilismo. La fine a tutto questo potrà essere sancita solo con le urne e le amministrative sono una prima importante occasione, ed anche il contributo che Siena, con Franco, Trequanda e Chiusi con altri giovanie bravi candidati alla carica di Sindaco sarà importante.
Non voglio concludere pessimisticamente questa nota, voglio ricordare una cosa molto importante avvenuta sempre in questi giorni: la sentenza sul rogo alla Thyssen Krupp, la condanna dei dirigenti dell’azienda, una sentenza che farà storia e giurisprudenza, una sentenza che prima di tutto fa giustizia. Mi piace ricordare che c’era una giuria di donne..come quella che si occuperà del caso Ruby, mi piace ricordare che siamo comunque un Paese civile con grandi e solide radici democratiche, con tanta gente che ogni giorno fa il suo dovere e crede nell’Italia, quell’Italia che dobbiamo far tornare a vincere. Susanna Cenni
quello che mi sconcerta non è un governo composto da un manipolo di imbroglioni e lestofanti, sostenuto da da una schiera di servi solo opportunisti, quanto quegli elettori che, inspiegabilmente continuano ad avere una cieca fiducia in Berlusconi che, come dichiarato da uomini e donne a lui
vicini sta scivolando nel ridicolo e sta’ portondo, aggiungo io, l’italia nel baratro. Mi auguro che l’ooposizione del PD continui ad essere dura ed intelligente; prima o poi i risultati arriveranno.
Auguri di buona Pasqua, sperando senza ulteriori brutte sorprese.
Tanto un ci credo che hanno rinunciato al nucleare è solo una mossa perchè ci sono le amministrative e il referendum, poi dopo tutto come prima, mi raccomando non ti far fregare, su i giudici solo donne al processo alla Thyssen l’avevo notato anch’io e ho pensato che fosse per quello che avevano fatto una cosa giusta, ma però temo che da qui alla sentenza definitiva qualcosa cambi in peggio per la parte offesa, speriamo mi sbagli. Riguardo all’attuale governo pro tempore non penso proprio che si meritano qualunque ascolto da parte nostra, l’unica cosa che và fatta è andare prima possibile a nuove elezioni, perchè gli effetti dei danni fin ad ora causati ancora non si sono visti per bene e perciò quando c’è bisogno, in democrazia, bisogna alla cosa più democratica che c’è: le elezioni e poi si vedrà.
Scusate in fondo ho sbagliato il testo corretto è: bisogna andare alla cosa più democratica che c’è: le elezioni e poi si vedrà.
Grazie Susanna, ci dai sempre una visione,purtroppo dei tristi accadimenti,lucida mai scontata,che perciò non ci scoraggia,ma serve invece a farci stare all’erta,per cercare di fare a nostra volta quello che ci é possibile nei nostri contatti ,per arginare la disperante situazione.
Ti auguro di cuore BUONA PASQUA
Lella
Quello di aver abrogato il referendum per il nucleare è senza dubbio l’ennesima “furbata” di questo governo, che in effetti sa fare solo questo tipo di politica, fondata su sotterfugi, leggi ad personam etc.
Certamente questa mossa farà diminuire in modo consistente la partecipazione alle votazioni di Giugno, in quanto questo, era l’argomento, purtroppo tristemente più attuale e sentito da tutti. Piuttosto mi meraviglio molto del fatto che si parli pochissimo dell’importanza del referendum sulla privatizzazione dell’acqua, che secondo me è anch’esso fondamentale. Certamente il governo attuale ha nel suo DNA la “smania” di privatizzare tutto, e con questo si arriverebbe purtroppo a toccare veramente il fondo, in quanto si comincerebbe davvero a voler “gestire” anche un bene prezioso e vitale, che dovrebbe invece essere di tutti.(A quando la privatizzazione dell’aria?..). Quindi che non ne parli il governo non mi meraviglia,(visto che purtroppo oramai gestisce TV e giornali),ma l’opposizione, non sta dando sufficiente spazio e voce altisonante ad un argomento così importante.
Cordiali saluti Giancarlo
Desidererei che l’opposizione facesse sentire maggiormente la propria voce e che fosse più unita di fronte all’arroganza dell’attuale maggioranza. Buona Pasqua Mariarosa
La sorpresa che non troveremo è un PD in crescita. E questa sorpresa chissà se mai la troveremo. E chissà se mai avremo la sorpresa di dirigenti del PD che si interrogano sul perchè in un momento in cui gli Italiani guardano con delusione, disappunto e rabbia a quanto succede a Berlusconi e attorno a Barlusconi, il PD che guidano non cresce. Anche questa sorpresa temo che non la troveremo, perchè per i nostri dirigenti interrogarsi sui perchè vuol dire guardarsi allo specchio e riconoscersi colpevoli del dramma che tiene il centrosinistra inchiodato ad una percentuale che punisce coloro che ancora credono, nonostante tutto, che ci sia una via d’uscita dalla stagnazione sociale ed al degrado etico in cui ci troviamo. Purtroppo temo che la sorpresa non ci sarà per il semplice motivo che la nostra classe politica, dalla più modesta alla più alta, è malata di autoreferenzialità, di cura del proprio posizionamento nel sistema e spesso del lucro diretto e indiretto che può trarne. Per i nostri politici (e qui la differenza fra centrodestra e centrosinistra sfuma in omogeneità) la ricerca del posto dopo il posto, la mancanza di percezione del perchè politico del proprio incarico nella società, hanno raggiunto livelli insopportabili che si materializzano in una distanza abissale dalla società civile. I nostri politici pensano che la loro azione politica si possa risolvere con una opposizione dura, formale. Per fortuna non è così. La gente non ci casca più, l’opposizione dura (dal martedì al giovedì) alla gente non basta. La gente, per crederci, vuol vedere politici diversi, politici che volgono uno sguardo moralizzatore verso se stessi, che eliminano i postifici creati per se e per gli amici degli amici (leggasi, ad esempio, province, ATO, Consorzi di Bonifica, Associazioni fra Comuni), che escono dai lauti e fecondi Consigli di Amministrazione delle società pubbliche e semipubbliche (ottimi anche per i politici trombati), lasciando il posto a persone veramente competenti. La gente sa bene che tutto questo costa al paese (e quindi al singolo cittadino) risorse enormi, sia direttamente che indirettamente. La gente sa bene che senza una rifondazione etica della politica non se ne viene fuori. La gente sa bene che i morti sul lavoro, il degrado dell’ambiente, l’inefficienza insopportabile della burocrazia (postificio senza fondo per parenti e amici), il costo delle opere pubbliche, le buche nelle strade, la sporcizia che punteggia il nostro territorio, sono il risultato di una politica scadente fatta da politici scadenti. Ci sono argomenti che farebbero arrivare voti a milioni, ma non se ne vede traccia nell’operato o nelle promesse dei nostri politici del centrosinistra. Dovrebbero rinunciare ai propri privilegi, al programma di un proprio futuro con piccole e grandi prebende.
Personalmente sono stanco di vedere i politici sempre più potenti e arroganti. E sempre più attaccati alla mangiatoia, che non mollano mai. E sto parlando sia dei poltici di vaglia che dei piccoli politici. L’etica politica è svanita, sostituita dall’autoreferenzialità e spesso dalla speranza spasmodica di salire, ciascuno il proprio gradino fino, in ossequio alla famosa legge di Peter, fino al proprio livello di incompetenza. E la gente, stanca e delusa, lascierà il PD al suo misero, inutile (ma solo per noi elettori, non per i nostri politici) 26%.