Congresso regionale: il mio sostegno a Emiliano Fossi

In Toscana il 26 febbraio si voterà, oltre che per la Segretaria nazionale, anche per la Segreteria Regionale. Anche in questo caso trovo paradossali le regole con cui andiamo a celebrare un congresso che non ci vedrà nemmeno poter discutere nei circoli e che ci porterà direttamente alle primarie avendo due soli candidati. Mi auguro sinceramente che queste norme vengano presto modificate.

Ma non può ridursi, anche in questo caso, la scelta del Segretario ad un passaggio formale. Forse non tutti sanno che – se mettiamo a confronto le elezioni del 2018 con le ultime – i numeri dei voti persi dal Pd in Toscana sono tra i più pesanti. E purtroppo mai abbiamo a sufficienza indagato le ragioni profonde di questa separazione tra una forza politica ed il suo popolo. Nel 2020 la riconquista della Regione non è stata affatto una passeggiata e oggi, a poco più di due anni dalla nuova scadenza, abbiamo il dovere di non farci trovare in affanno al 2025.

La Toscana è stata terra di innovazione politica istituzionale per moltissimi anni, di avanguardia per lunghi periodi. Tutto ciò è stato possibile grazie ad una sinistra pensante, radicata, aperta, mai concentrata solo nelle istituzioni. Da troppi anni invece, a mio parere, tutto si è concentrato nelle presenze e nei ruoli istituzionali  e, nell’area metropolitana fiorentina, purtroppo si è provato a farlo anche nella scelta della classe dirigente. Abbiamo perso un capoluogo dopo l’altro, senza mai una riflessione profonda, riproponendo gli stessi gruppi dirigenti.

Nei giorni scorsi due intere serate con circa 700 iscritti hanno chiesto a Emiliano Fossi – oggi deputato, già sindaco di Campi Bisenzio e protagonista, accanto ai lavoratori della Gkn di una battaglia difficile per la difesa di quel punto produttivo e di posti di lavoro – di candidarsi alla carica di Segretario. A lui andrà il mio sostegno per il Pd regionale.

Qualche giorno fa, di fronte all’Ospedale fiorentino di Santa Maria Nuova, Emiliano – senza madri o padri politici ingombranti – ha presentato le sue prime idee: io credo che i contenuti, i valori e anche lo stile personale facciano la differenza.