“Al Partito democratico serve un congresso politico straordinario, un atto politico forte. Non sui nomi ma sulle idee, chiamando l’Italia intera a confrontarsi e discutere sul futuro. Facciamo 10mila assemblee, almeno uno per ogni comune. Un congresso aperto a tutti per ricostruire l’Italia“. È questo, in sintesi, il messaggio lanciato dal segretario Nicola Zingaretti nel corso del suo intervento all’ultima direzione nazionale del Pd. “Ci serve un partito plurale, ricco di aree di pensiero, solidale, che dà valore e dignità agli iscritti, che li renda protagonisti dei processi decisionali – ha sempre detto il segretario – Il Pd deve avere una vocazione maggioritaria e indicare una direzione, senza avere una tendenza onnivora, cannibalizzando gli altri. Per questo non dobbiamo avere paura di un congresso politico straordinario, non è una fuga dall’agenda quotidiana ma un atto politico. Non sui nomi ma sulle idee, chiamando l’Italia intera a confrontarsi e discutere sul futuro. Serve una nuova segreteria unitaria e serve un nuovo gruppo dirigente”.
Il percorso è tracciato e il prossimo appuntamento è fissato per sabato 22 febbraio, quando tornerà a riunirsi l’assemblea nazionale.
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