Domenica sera sapremo chi sarà il segretario del Pd tra Pierluigi Bersani, Dario Franceschini e Ignazio Marino. Lo sapremo dopo un lungo percorso che ci ha visto, prima di tutto, rimettere in campo un po’ di politica a tutto campo. Prima con i congressi di Circolo, poi con tante occasioni di confronto pubblico sui temi di grande attualità nel Paese: la crisi, la politica, i valori, i diritti civili. Ci siamo interrogati su quale partito fosse più aderente ai nostri tempi e su quale nuovo concetto di appartenenza e di impegno civile fosse giusto costruirlo.
Io mi sono impegnata pubblicamente per Pierluigi Bersani, individuando in lui la figura solida, affidabile, mai rissosa, competente, capace di gestire al meglio la riscossa del Pd, arenato in questa sua storia recente da mille ragioni e varie fragilità. L’ho fatto con i toni che da sempre uso in politica, senza mai ricercare lo scontro e la conta a tutti i costi, e per più ragioni: perché il Pd è e dovrà essere un partito e non la somma di vecchie e nuove componenti; perché gli iscritti e i nostri elettori ci hanno chiesto, con estrema chiarezza, unità, compattezza e riconoscimento dell’altro; perché il Pd è, come scrive Bersani nella sua mozione, una intuizione straordinaria a cui dobbiamo dare gambe forti e grandi prospettive; perché dobbiamo dare a questo Paese una speranza vera di cambiamento.
Ed allora, un ultimo invito a sostenere Bersani, ma soprattutto un invito a votare, a dare forza al Partito democratico. Vincerà chi avrà convinto di più e con lui ripartiremo, sapendo che ci sarà bisogno di tutti. I tre candidati ci hanno comunque consentito una visibilità importante, hanno arricchito il confronto, hanno motivato gli iscritti. Adesso dobbiamo essere capaci di trasformare tutto questo in valore aggiunto, patrimonio collettivo di tutti quanti noi, una grande ricchezza, non comune, di cui essere fieri.
Spero che da questo confronto esca una forza politica più capace di parlare al Paese, alle donne, alle giovani generazioni. Un partito presente e radicato nel Paese, vivo, ricco di volti e di energie nuove cui dare fiducia. Un Partito che esiste, che ha idee, che avanza proposte, che combatte con autorevolezza senza necessariamente urlare, perché le urla, come possiamo vedere purtroppo troppo spesso, fanno solo molto rumore.
QUANDO
Domenica 25 ottobre, dalle ore 7 alle ore 20.
DOVE SI VOTA
In tutta Italia verranno predisposti 10mila seggi, distribuiti in 175 collegi elettorali. Per trovare il proprio seggio è possibile visitare il sito www.partitodemocratico.it oppure chiamare il numero 848.88.88.00. In provincia di Siena i seggi saranno 130, distribuiti in tutti e trentasei i Comuni (per l’elenco http://www.sienapartitodemocratico.it/site/interna.php3?id=7503).
CHI PUO’ VOTARE E COME SI VOTA
I cittadini italiani, che hanno compiuto 16 anni, i cittadini europei con residenza in Italia, o i cittadini di un altro paese, con permesso di soggiorno in Italia. Per votare basta un documento d’identità e la tessera elettorale. Per i minorenni e i cittadini stranieri serve solo il documento. Gli studenti universitari e i lavoratori fuori sede, anche extracomunitari con permesso di soggiorno, possono votare nella città dove studiano o dove lavorano. Tale decisione deve essere comunicata alla sede provinciale del Partito democratico del luogo in cui si studia o si lavora entro le 19 del 23 ottobre. Puoi trovare l’indirizzo su www.partitodemocratico.it.
Le schede sono due: una di colore azzurro per l’elezione del segretario e dell’Assemblea nazionale, un’altra di colore rosa per l’elezione del segretario e dell’Assemblea regionale. Si vota il segretario tracciando un unico segno su una delle liste dei candidati ad esso collegati. Sarà richiesto un contributo minimo di 2 euro.