Perché solo il Pd può salvare il Paese

Dopo la campagna elettorale difficile e dai tratti spesso assai confusi,  dobbiamo affermare con forza che si può contare su una vera e unica ipotesi di governo, ossia quella fondata sul Pd. Come ha recentemente ricordato Claudio Sardo sulle pagine de L’Unità: “Bisogna scegliere. Non si può più galleggiare e non si può più raccontare che per salvarsi basta eseguire disciplinatamente le direttive delle tecnostrutture europee o di quelle finanziarie”. La ricostruzione del Paese, il progetto dell’Italia Giusta oggi passa dalla Politica, e va nella direzione dell’equità e dell’uguaglianza. Perché senza equilibrio sociale, lavoro, welfare, politiche industriali, scuola e agricoltura non ci sarà alcuna ripresa. Oggi, la vittoria del centrosinistra è una necessità storica. Siamo a una svolta, cambiare l’Italia si può. Partendo dal lavoro, senza raccontare favole, come abbiamo dimostrato di voler fare in queste settimane di campagna elettorale, che, insieme al comitato senese, al segretario, agli altri candidati e ai tanti volontari e alle volontarie, abbiamo dedicato alle visite nelle aziende e tra i lavoratori del nostro territorio. Ogni mattina, mi piace soffermarmi a pensare e fare un po’ il punto delle sensazioni raccolte quotidianamente, perché credo che la campagna elettorale, quella vera, non si faccia comodamente seduti sulle poltrone dei talk show televisivi, ma che sia un percorso a tappe e su strada, che ti porta a guardare negli occhi la gente e a confrontarsi sui temi e sulle basi su cui fondare il nuovo e necessario modello di sviluppo per il nostro Paese. Una strada, che fino a oggi, per me è stata lunga 2645 km e costellata da: 2 confronti televisivi, una conferenza stampa fiorentina con gli amici ecologisti a Firenze,  16 assemblee pubbliche,12 imprese visitate e 10 gli incontri con imprenditori e con lavoratori. Numeri che raccontano l’occasione più grande, per chi sceglie di fare politica: l’opportunità di ascoltare, confrontarsi e costruire insieme chance di sviluppo. Perché la politica non è tutta uguale e i politici neanche. Dagli albergatori di Chianciano, alle aziende agricole di San Gimignano; dagli operatori sanitari della Rugani al circuito industriale di Monteriggioni e della Valdelsa ho raccolto richieste, misurato le difficoltà e acquisito importanti dati che mi hanno permesso di costruire uno schema di priorità, direttamente sul campo, utile soprattutto a ricordarmi, in ogni giorno e azione del mandato, di tutte le imprese e di tutti coloro che ho incontrato.

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