#Politica: una crisi di Governo scellerata che gioca con il futuro dell’Italia

La fine del Governo Draghi è una pagina buia per la nostra politica. Come Partito Democratico siamo orgogliosi di aver sostenuto questo Governo con lealtà e di aver tentato, fino all’ultimo momento, una mediazione perché potesse proseguire; siamo grati al Presidente e fieri del lavoro che, insieme a lui, abbiamo fatto per il bene del Paese.

Le scelte di Lega e Forza Italia da una parte e del M5S dall’altra sono egualmente gravi, sbagliate e, soprattutto, maturate nel momento storico meno indicato. Bisogna sgombrare il campo da illazioni facili e populiste: il Pd non ha paura del voto né della democrazia, ha paura dello stallo e dello squilibrio in cui il Paese può trovarsi in un momento delicato come questo, con decisioni importanti da prendere in fretta, i finanziamenti europei da gestire nei modi e nei tempi corretti, con le relative riforme da completare, l’instabilità politica internazionale, la possibile crisi alimentare dovuta alle dinamiche geopolitiche, alle speculazioni sui mercati dei cereali e anche alle conseguenze del conflitto in Ucraina che interessa inevitabilmente anche noi, il mancato completamento dei provvedimenti sui salari e sul potere d’acquisto dei redditi più bassi.

Da ieri, dunque, nel Paese si è aperta una distanza incolmabile tra chi, come il Pd, ha cercato in ogni modo di ricomporre e chi, invece, ha giocato con il solo obiettivo di rincorrere i sondaggi, incurante delle condizioni reali di persone, lavoro e imprese. Perché sarà tutto il Paese a pagare il conto di queste scelte, i cittadini e le cittadine, a partire da quelli più fragili e spaventati. Interrompendo l’azione del Governo si fermano provvedimenti importanti e si tradiscono le imprese, comprese quelle agricole alle prese con l’aumento dei costi di energia e fertilizzanti, la carenza di materie prime e di fronte alla più grave siccità degli ultimi settant’anni.

Ecco perché chi ha affossato il Governo Draghi è andato contro l’Italia; noi abbiamo preferito l’interesse generale a quello di parte e abbiamo fatto tutto ciò che era possibile nell’interesse nazionale, consapevoli di essere al fianco del Paese e dei suoi bisogni. Non ci siamo riusciti, ma la nostra linearità sarà riconosciuta. Da oggi ci prepariamo alla campagna elettorale: ripartiremo da questi bisogni e di questi parleremo con gli italiani, li ascolteremo e chiederemo la loro fiducia.

L’Italia è diversa, è migliore di una parte di questo Parlamento.