Portiamo in Europa il coraggio e la competenza delle donne

Il 6 e 7 giugno i cittadini della provincia di Siena saranno chiamati alle urne anche per eleggere i propri rappresentanti all’assemblea parlamentare dell’Unione europea, il secondo più grande parlamento al mondo, dopo l’India. Si parla molto poco dell’appuntamento europeo, ma sarà un momento decisivo per scegliere una classe dirigente coraggiosa, libera e competente. Ciò non avverrà senza i talenti e la passione di donne capaci di un progetto di cambiamento. Per questo io, e tante altre colleghe, abbiamo scelto di appoggiare le candidate nelle liste del Pd, a partire dalle uscenti Monica Giuntini, Catiuscia Marini, Maria Grazia Pagano e Patrizia Toia che, per qualità e serietà, possono dare manforte ad altre presenze femminili e all’insieme delle liste.

Dobbiamo essere consapevoli della posta in gioco: è anche nel Parlamento europeo che ci giocheremo le nostre possibilità per superare la crisi ed è sempre là che si decideranno orizzonti decisivi per il futuro del nostro Paese. David Sassoli e Leonardo Domenici sono i due candidati sostenuti dal Pd senese nella lista dei quattordici e che io voterò che correranno nella circoscrizione elettorale “Italia Centrale”, che comprende anche la Toscana. Il Pd ha scelto persone autorevoli, competenti, capaci di portare in Europa le priorità dell’Italia, delle Regioni e dei suoi territori. Ha scelto, soprattutto, persone che in Europa potranno restarci, assumendo con grande serietà il compito di parlamentari. Una di queste è Monica Giuntini, a cui andrà il mio sostegno e, spero, quello di tanti altri.

Toscana, quarantaquattro anni, Monica è arrivata al Parlamento europeo nel 2008, dopo oltre vent’anni di attività politica: è stata prima consigliere comunale poi vicesindaco e infine sindaco del Comune di Castagneto Carducci, dando forte impulso ai temi della cultura e del sociale e ad uno sviluppo economico del territorio in direzione dell’agricoltura e del turismo di qualità. Vicepresidente della Provincia di Livorno dal 2004, con deleghe alle politiche comunitarie, all’istruzione, al lavoro, alla formazione e alle attività produttive, nel Parlamento europeo ha fatto parte della Commissione per lo sviluppo regionale e della Commissione per le libertà civili, giustizia e affari interni.

Monica ha tutta l’esperienza, la sensibilità e le competenza per continuare a ricoprire con serietà il ruolo di parlamentare europea. Il mio sostegno andrà anche lei, a voi rivolgo solo un invito, che poi è l’indirizzo uscito dalla direzione nazionale del partito: quello di esprimere almeno una preferenza, delle tre possibili, per una donna. Oggi c’è un grande bisogno di femminile nel linguaggio, nella politica, nell’organizzazione sociale, nel mondo del lavoro, ma il rischio di non eleggere donne al Parlamento Europeo è davvero grande. Ciò equivarrebbe a contraddire una delle idee fondanti del Partito democratico, le pari opportunità di genere, e di farlo nel momento più importante della politica, le elezioni.

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