Durante le indagini sugli avvenuti attentati in Francia e in Belgio sono risultate evidenti che gli attentatori provenivano da contesti di difficile integrazione, di isolamento, in cui l’humus dell’odio era particolarmente fertile. Le periferie riqualificate, l’integrazione, la conoscenza sono alcune delle basi sulle quali il provvedimento approvato alla Camera nasce, con l’obiettivo di contrastare i fenomeni di radicalizzazione e di diffusione dell’estremismo di matrice jihadista. Si tratta di una legge che ha l’obiettivo di contrastare e prevenire i fenomeni di radicalizzazione e diffusione dell’estremismo violento di matrice jihadista e soprattutto di recuperare i soggetti coinvolti, promuovendo il dialogo interreligioso e interculturale e rafforzando la diffusione della conoscenza, del rispetto e della condivisione dei principi costituzionali. Tra le novità contenute nella legga c’è l’istituzione di un Centro nazionale sulla radicalizzazione (CRAD) presso il Dipartimento delle libertà civili e dell’immigrazione del Ministro dell’interno; l’elaborazione annuale di un piano strategico nazionale di prevenzione e di recupero dei soggetti coinvolti nei fenomeni di radicalizzazione; la creazione di un Comitato parlamentare che possa indagare il fenomeno. Sono sempre stata convinta che le leggi da sole non bastano, perché il miglior antidoto alla radicalizzazione e all’estremismo sono la prevenzione, la diffusione di una cultura laica, tollerante, pluralista che favorisca il dialogo interreligioso e interculturale e la promozione, anche attraverso percorsi scolastici e campagne di comunicazione, del principio dell’uguaglianza di genere e il contrasto alla discriminazione di origine religiosa, tra cui l’islamofobia.
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