Il programma del PD per l’agricoltura come motore della transizione ecologica

In tutti questi anni ho lavorato con lo sguardo puntato sull’agricoltura. L’ho fatto in Parlamento, nella Commissione agricoltura della Camera e, nell’ultimo periodo, anche come responsabile di settore all’interno della Segreteria nazionale del PD. Tutte queste esperienze, insieme all’ascolto delle istanze dei territori raccolte negli ultimi anni, sono confluite nella parte del programma elettorale del PD dedicato all’agricoltura che ho scritto, insieme a molti colleghi e a donne e uomini competenti, nelle scorse settimane, dopo la caduta del governo.
Spero davvero che il tema non vada nel dimenticatoio e sia al centro del confronto politico.

C’è un filo inscindibile, infatti, tra il futuro della nostra sicurezza alimentare, la qualità e l’uso della terra, la possibilità che gli agricoltori e le agricoltrici possano continuare a svolgere il loro lavoro con un reddito dignitoso producendo assieme al cibo, futuro, vita, ambiente, salute, sviluppo, innovazione. È tessendo questo filo che, per il PD, si compone la visione dell’agricoltura, della pesca, della gestione forestale del futuro. Il futuro per il quale vogliamo lavorare.

Anche in questo caso davanti al Paese ci sono due scelte diametralmente opposte che si possono compiere con il voto del 25 settembre.

Da una parte, l’idea autarchica (e impossibile) di un sistema agricolo che prova a produrre tutto all’interno dei propri confini, che demonizza le politiche europee, intende fermare il green deal, negando la crisi climatica, tenendo il sistema ancorato alle fonti fossili e ai costi energetici e sostenendo solo le rendite di posizione. Dall’altra parte, invece, c’è una visione che ha chiare le potenzialità contenute nell’agricoltura e nelle nuove politiche europee, in un contesto internazionale che prova a costruire nuovi equilibri e nuove regole, che vuol rafforzare le nostre produzioni e la resilienza degli agricoltori alle sfide climatiche, rendendo l’agricoltura e la pesca veri motori della transizione ecologica e di nuovi sistemi alimentari, dando vita a processi di inclusività e di valorizzazione dell’innovazione, del ruolo delle donne e delle giovani generazioni.

Questa seconda possibilità è la strada che il Partito Democratico intende percorrere. Serviranno coraggio, visione e capacità innovativa, ma abbiamo tutti gli ingredienti per vincere questa sfida nell’interesse degli agricoltori, dei cittadini, delle comunità.

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