Il processo di riorganizzazione delle Province si è fermato per la fine anticipata della legislatura, ma le decisioni assunte con il decreto Salvaitalia e della Spending review restano in vita e quindi producono effetti. Gli enti provinciali, infatti, sono ancora pienamente operativi nelle loro competenze e nelle loro deleghe, pur essendo sottoposti ai tagli lineari previsti dai precedenti decreti. Tagli che non tenevano in considerazione né la virtuosità degli enti, né l’insieme delle deleghe esercitate, né le peculiarità territoriali. Compiti e adempimenti, ma non risorse. Questo, quindi, lo stato delle amministrazioni provinciali. È evidente che, se non si interviene, le Province si avviano verso il dissesto finanziario e tutte le conseguenze che questo comporta, con pesanti effetti per il territorio di loro competenza.
Tutti siamo consapevoli dell’urgenza di intervenire sul riordino del sistema pubblico e istituzionale italiano, e certamente sarà compito del prossimo Governo farlo in modo efficace e complessivo, ma le decisioni rimaste a metà rischiano di essere più gravi delle riforme non condivise, compromettendo ad esempio l’efficace erogazione dei servizi di competenza e bloccando opere importanti come la manutenzione degli edifici scolastici, del reticolo stradale, oltreché aggravando i ritardi sui pagamenti delle imprese e preoccupando anche il personale dipendente, per il quale riteniamo vada garantita la salvaguardia di diritti, professionalità e funzioni.
Insieme a una trentina di colleghi, in maggior parte parlamentari toscani e piemontesi (le due regioni maggiormente colpite dai tagli), abbiamo presentato un’interpellanza urgente, per chiedere al Ministro dell’economia e delle finanze di fare un po’ di luce in questa situazione di incertezza che rischia di aggravare un quadro già fosco. Servono provvedimenti urgenti per intervenire e consentire, con tutta l’oculatezza necessaria in questo momento nella spesa pubblica, l’erogazione dei servizi che sono ancora di competenza delle amministrazioni provinciali, alcune delle quali hanno anche funzioni delegate dalla Regione, ed evitare il dissesto di enti che sino a ieri sono stati sani. È fondamentale, infine, provvedere al più presto a individuare dei criteri che tutelino i diritti e le professionalità dei lavoratori nel processo di riorganizzazione dei dipendenti. Siamo convinti della necessità di un riassetto istituzionale, ma è importante che questo venga realizzato tenendo conto delle variabili in campo e delle peculiarità di ciascun territorio.