#Mettiamo radici e rafforziamo il Pd. SinistraDem nasce per questo e parte da Milano

Il 25 maggio ci ha detto molte cose. Ci ha consegnato un risultato elettorale straordinario, una fiducia grande e una altrettanto grande responsabilità. Il Pd è l’unica forza in grado di far ripartire il Paese. Il Governo ci sta provando con grande energia, con un’accelerazione impressionante. Anche in Europa. Ieri il Presidente del Consiglio ha parlato dell’avvio del Semestre Europeo a presidenza italiana. Lo ha fatto con determinazione ed efficacia. Oggi peso e responsabilità camminano assieme come non mai.

Quel peso e quella responsabilità devono essere di tutti. Il congresso che abbiamo svolto è lontano e superato dagli eventi. Chi continua a leggere il presente con quegli occhiali è destinato alla miopia.

Restano a mio parere in piedi alcuni nodi non sciolti dalla sola forza della leadership di Matteo Renzi.

Restano in piedi le grandi sfide che hanno caratterizzato l’impegno e la cultura, la forza della sinistra: il diritto al lavoro, le diseguaglianze sociali ed economiche, le politiche pubbliche in un sistema capitalistico che ha miseramente fallito.

Così come mordono con urgenza e chiedono azioni alcune nuove sfide: quella dei mutamenti climatici, di una pubblica amministrazione efficiente, la sfida dei movimenti populisti, ma anche di quei movimenti profondamente critici verso una globalizzazione che ha ulteriormente accresciuto le differenze, le diseguaglianze e annientato alcuni diritti, fino al presentarsi di fenomeni come l’invecchiamento della popolazione e il sopraggiungere delle nuove generazioni in cerca di futuro.

Come si recupera la fiducia nella democrazia in Italia e in Europa? Come si combattono le diseguaglianze dentro a processi globali? Come si tengono assieme gli interessi delle comunità e le aspirazioni dei singoli?

E ancora come si riorganizza la sinistra?

Me lo chiedo e se lo chiedono in molti guardando alla caduta della popolarità e del consenso verso Hollande in Francia. Me lo chiedo guardando con rispetto a quanto accade dentro a Sel.

Occorre, come qualcuno sostiene, abbandonare i valori fondanti della sinistra (le catene)? Oppure occorre ampliare l’orizzonte di riferimento?

Io sono molto convinta che la strada da percorrere sia la seconda. E del resto è questo che abbiamo fatto con il progetto del Pd: ampliato gli orizzonti e assunto nuove sfide. Un progetto che io credo rappresenti un modello anche per altre realtà europee. Ma se questa è la strada io vedo due urgenze davanti a noi: quella di consolidare e radicare quel consenso, quella fiducia che abbiamo ricevuto dagli elettori con un partito presente, vivo, dinamico nella sua presenza territoriale e di iniziativa che non può essere riassunta solo nella forza di un leader autorevole e legittimato.

E l’urgenza di costruire relazioni e un ponte di riferimento con tanta sinistra che oggi si colloca fuori dal nostro partito. Quella che forse vive una diaspora, quella impegnata su temi, in associazioni, dentro a sfide quotidiane, che può arricchire ancora il nostro patrimonio genetico e identitario.

Vedo questo compito nella nascita di “SinistraDem”, l’associazione che in questi giorni si costituirà e che sabato vedrà la sua partenza a Milano accompagnata da belle presenze, come quella di Guido Rossi, Carlin Petrini,  Kaha Mohamed Aden, Elena Cattaneo, Alberto Melloni, Curzio Maltese, Gad Lerner. Saranno con noi Lorenzo Guerini, Alessandro Alfieri, Pietro Bussolati, Andrea Orlando, Roberto Speranza, Matteo Orfini, Barbara Pollastrini, Antonio Panzeri, Pippo Civati, Stefano Fassina, Massimo Bray, Andrea De Maria, Francesco Laforgia, Luciano Pizzetti, Onorio Rosati, Filippo Del Corno, Marilisa D’Amico, Roberto Cornelli, Matteo Mauri, Graziano Gorla, Marco Carra, Chiara Scuvera, Eleonora Cimbro, Paolo Corsini, Monica Chittò, Simone Negri, Enrico Brambilla. Parleremo di nuove letture per la crescita e per lo sviluppo, parleremo di cibo, di ambiente e di diritti. Vedo la necessità di dialogare, costruire campagne, arricchire il Pd di contenuti e relazioni.

Se “SinistraDem” non sarà l’ennesima correntina, (se lo diventasse fallirebbe miseramente) potrà aiutare il Pd, supportare il percorso di Matteo Renzi, potrà lavorare sulla carta di identità e sul patrimonio genetico della sinistra italiana.

I risultati elettorali e l’azione di governo sono fondamentali. Ma un partito che ha all’ambizione di rappresentare la maggioranza del suo popolo e riformare il Paese, deve vivere anche di partecipazione, passione, idee e idealità. Altrimenti la sua scia muore con un cambio di governo. La passione, la partecipazione, la condivisione sono il carburante di ogni movimento. Io mi sento di dare una mano a questo progetto e a Gianni Cuperlo che lo ha promosso, perché come lui ha detto “todo cambia”, via le magliette, tutti al lavoro per costruire una sinistra grande, forte e nuova dentro al Pd.”

Susanna

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