Ragazze, diamoci una mossa!!

La conversazione con Nadia Urbinati e gli interventi che ne sono seguiti hanno rappresentato per me, e credo per tante altre donne, un momento di sollievo, nonché una nuova spinta a darsi da fare. Dico nuova perché a bucare il silenzio ci abbiamo provato. Piccole cose forse, ma come me tante donne impegnate nelle istituzioni o nella politica si sono interrogate su ciò che stava accadendo, hanno provato ad aprire un varco, “a mettere un dito nella piaga”, come ha detto LidiaRavera. Lo abbiamo fatto attraverso le nostre newsletter, con post su Facebook, in editoriali sulle pagine dei siti e dei blog, sottoscrivendo l’appello delle intellettuali alle first ladies el’interpellanza urgente al Premier. Piccole cose forse, per placare almeno un po’ quel bisogno di non tacere, di lanciare il proprio sasso sperando di trovare condivisione e confronto. Adesso non basta più. È arrivato il momento di osare, di provare a dare la nostra scossa a una politica incapace di rispettare la dignità delle donne e d investire sui loro talenti, e a un partito che su questo tema deve esprimersi in modo più deciso e trovare parole autorevoli. Sono in Parlamento da poco più di anno, dopo otto di governo nella giunta regionale della Toscana passati ad occuparmi di materie economiche, ma anche a dare gambe a progetti che guardano alle donne. Nel gruppo del PD alla Camera vedo ogni giorno competenze femminili in ogni campo, con un bagaglio lavorativo o istituzionale assolutamente prezioso. Colleghe che spesso non hanno incarichi né nel gruppo, né negli organismi di partito, o sul cui lavoro magari altri, quasi sempre uomini, fanno dichiarazioni alle agenzie. Donne capaci e autorevoli, donne conosciute nei loro territori, meno nei contesti della politica nazionale. Perchè non siamo riuscite a far sentire queste voci?

Forse perchè in buona parte si tratta di donne poco avvezze a rincorrere i leader e a chiedere riconoscimenti in cambio di fedeltà politica. Insomma, quello che in genere annulla la libertà. Autonomia e libertà, però, devono convivere se vogliamo che altre voci si facciano sentire. Dobbiamo farlo oggi, anche alla vigilia del congresso, poiché se le difficoltà del partito in cui viviamo hanno contribuito alla nostra afasia, saremmo recidive continuando ad attendere eternamente tempi migliori.

Forse c’è un occhio poco attento e ben poco curioso da parte dei media, poichè è un po difficile usare la voce delle donne quando tutto il mondo dell’informazione ha contribuito ad accreditare un sistema della rappresentazione del confronto politico fatto da pochi leader, tutti rigorosamente maschi, che si alternano nei salotti televisivi urlanti. Lo stesso sistema informativo che dedica spazio alle donne in politica quando entrano in Parlamento con tacchi di 12centimetri o quando una voce femminile travolge il gruppo dirigente di critiche. C’è anche altro signori, in Parlamento, nei consigli comunali e provinciali, nei circoli di base, e qualche volta basta guardare e ascoltare, come stanno dimostrando gli appelli arrivati a l’Unità in questi giorni.

Certo, è difficile costruire visibilità e autorevolezza femminile in un contesto politico debole, dove rabbia, paura, qualunquismo, banalizzazzione, toni eccessivi e denigrazione della politica e di chi si impegna a farla, sono humus quotidiano.

Le analisi sarebbero lunghe, ma abbiamo iniziato a farle. Ora è importante che i nostri corpi, le nostre teste oltre alle nostre voci, tornino ad incontrarsi. Non importa se i modi e gli strumenti non saranno perfetti, se alcune si sentiranno rappresentate e altre no: diamoci una mossa e cominciamo da qualche parte. Noi, un gruppo di donne di area Pd e non solo, abbiamo deciso di incontrarci il 7 settembre a Siena. I temi da cui vogliamo partire sono due:

1. La costruzione di una rete di donne che hanno voglia di mettersi insieme, di ragionare su questo nostro Paese e sulla cultura che ha vinto, calpestando la dignità delle italiane; di produrre atti; di dire cose e fare domande alla politica e al Pd, questo nostro Partito che sino ad oggi non si è mai interrogato sulle ragioni del crescente non voto, soprattutto delle donne;
2. Costruire una riflessione e una relazione con le donne della cultura e dell’informazione. Ci piacerebbe che Nadia Urbinati, Concita De Gregorio, Lidia Ravera, Vittoria Franco e tutte coloro che vorranno fossero con noi.

Forse sarà un’altra “piccola cosa”, ma noi abbiamo voglia di farla, con l’ambizione di produrre un fatto politico che parli alle donne italiane, a tutte, con l’umiltà necessaria per cercare anche nuovi linguaggi capaci di ascoltare e di dialogare con le giovani generazioni e con le tante donne che vedono la politica di ogni colore lontana mille miglia dalla loro quotidianità. Personalmente mi sento di dire, con maggiore forza di quanto non abbia fatto nei mesi scorsi, che tutto ciò che sta accadendo mi riguarda. Mi riguarda perchè sono una parlamentare della Repubblica, perchè sto nel Pd, perchè voglio vivere la quotidianità e la politica con libertà. Riguarda me, le amiche e le compagne con le quali ho condiviso e condivido pensieri, sensibilità, esperienze e posizioni politiche; riguarda le ventenni, le trentenni alle prese con la precarietà, riguarda le donne che a cinquantanni perdono il lavoro, riguarda le mie nipotine e l’Italia che le aspetta. Del resto perchè non provare a scommettere sulle italiane per rompere l’egemonia culturale del Berlusconismo? Io credo che le donne abbiano molto da perdere da una politica debole, che ne fa delle caricature e non delle protagoniste, ma sono anche convinta che dobbiamo provare a percorrere strade nuove, magari partendo da Siena, certamente partendo da noi stesse. In ogni caso, partendo, perché non c’è più tempo da perdere.

12 thoughts on “Ragazze, diamoci una mossa!!

  1. Alice Del Re.

    Mi sembra una bellissima iniziativa, spero che ci sia grande adesione e partecipazione. Condivido in pieno la necessità di confrontarsi e di intraprendere azioni concrete, da opporre alla mentalità imperante di un Paese nel quale non mi riconosco affatto. Vorrei che l’indignazione e la rabbia che sempre più spesso mi provocano le esternazioni di coloro che dovrebbero rappresentare gli italiani potessero tradursi in qualcosa di utile e concreto. Io ci sarò. Grazie!

    Mar alle 16.13 · Elimina

  2. Catia Bassi.

    Io ci sarò! mi piace quanto proponi e io ci credo alla possibilità di “fare” dopo aver detto cosa si vuole fare.
    Da sempre sono convinta che la coerenza e il rigore politico esistono solo con la continuità fra il parlare di politica e fare azioni per concretizzare le parole della politica.
    Se hai notizie più precise prima del 28, inviale!
    Nell’ocasione della festa a Staggia 27-8/ 6-9, farò promozione.
    Grazie e continua così, Catia

    Mar alle 18.56 · Elimina

  3. Carla Campolmi.

    Finalmente cominciamo a muoverci! Facciamolo con la concretezza e la creatività che contraddistingue il nostro genere…. Sono convinta che se lo vogliamo veramente riusciremo a rompere certi brutti schemi (politici e sociali) e stereotipi in cui cercano di relegarci. Grazie

    Ieri alle 9.43 · Elimina

  4. Serenella Pallecchi.

    Benissimo, son contenta che ci muoviamo su cose concrete. c’è troppo bisogno di noi! Purtroppo il 7 ho un incontro importante alle 16 all’Arci, per preparare il festival Mondiale dei Circhi Sociali. Siamo in troppi per poterla rimandare…ma tenetemi aggiornata per i prossimi appuntamenti, non mancherà il mio impegno!!!!

    Ieri alle 11.56 · Elimina

  5. Cristina Gabbrielli.

    Dopo aver letto l’articolo di Nadia Urbinati speravo che ci fosse una mossa delle donne, grazie Susanna

    Ieri alle 21.21 · Elimina

  6. Le adesioni stanno arrivando e numerose, sarà con noi anche Paola Concia.
    Susanna

  7. Sono interessata a partecipare, potrei sapere orario e lugo dell’incontro? Ribadisco le mie idee che ho espresso sull’Unità (commento n. 67) dopo anni di isolamento….., vorrei esserci, ecco!

    Grazie
    Stefania

  8. Benissimo!!! Sono molto contenta che si ri-cominci a riflettere e ad organizzare iniziative. Ci sarò sicuramente.

  9. Sono brasiliana e vivo da 20 anni qui in Italia, ossia a Genova; vorrei sapere si questo incontro del giorno 07/09/09 a Siena, se può partecipare anche le donne straniera?
    come si fà per partecipare, vorrei più informazioni.
    Migliori saluti,
    Egilsa

  10. Sicuramente le donne devono dimostrare di essere più che preparate professionalmente, se vogliono avere una giusta carriera, ma credo anche che negli ultimi decenni le donne , almeno una certa percentuale, hanno assunto comportamenti e accettato compromessi, che hanno leso la dignità di tutte noi. Ho i miei principi morali, ma non è bigottismo dire che la nostra società è violenta non solo quando c’è aggressione fisica e psichica, ma anche quando si realizzano manifesti pubblicitari, films, copertine di giornali e quant’altro, dove la figura femminile è offerta in modo tale da sollecitare il voyerismo.Ma ci rendiamo conto che il pudore non esiste più ? Non c’è più la percezione del ridicolo, se non della sfacciataggine. Un rimedio? Valori, impegno civile, cultura ; no a rampantismo , ad una società votyata solo al successo e al dio denaro.

  11. Finalmente dopo anni di afasia le donne si muovono contro lo schifo che ci circonda. Sono stati annullati anni di battaglie femministe. I circoli di donne presenti in Italia debbono assolutamente trovare un modo per dialogare su un programma comune. Siamo già in ritardo, le nuove generazioni non hanno la minima idea di ciò che stato fatto dalle donne negli anni ’70.C’e un ‘emergenza educativa tra i ragazzi sul piano affettivo emozionale. La donna è considerata un oggetto, grazie ai messaggi che veicola la televisione , parlo da addetta ai lavori, da insegnante. Grazie comunque per le iniziative intraprese o meglio che saranno intraprese .Spero di esserci.

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