Dall’incontro che ho avuto a Roma con il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Carlo Renoldi, e il direttore generale del personale, Massimo Parisi, è emersa la loro volontà di collaborare e di intervenire per risolvere i nodi strutturali che da anni affliggono il carcere di Ranza. C’è un’istruttoria in corso e i tecnici stanno studiando più ipotesi e valutando i costi; nei prossimi giorni, poi, ci sarà un nuovo incontro per entrare nel merito.
Da anni, insieme al sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci, mi sono mobilitata per sollecitare l’intervento del Dap sul carcere di Ranza, anche presentando un’interrogazione alla ministra delle Giustizia, Marta Cartabia. Da sempre, infatti, quel carcere sconta non solo problemi di sovraffollamento e la cronica carenza di personale penitenziario, ma anche gravi ed evidenti criticità strutturali dovute alla logistica. L’amministrazione comunale di San Gimignano, in sinergia con la direzione del carcere, ha fatto predisporre un progetto preliminare per l’estensione della rete gas metano e dell’acquedotto a servizio della struttura carceraria, per risolvere definitivamente queste due croniche carenze. Progetto che, però, non ha ancora avuto il via libera dal DAP e rispetto al quale, adesso, sono allo studio anche ipotesi alternative.
Nell’incontro del 15 giugno, dunque, ho consegnato ai dirigenti del Dipartimento, anche a nome del Sindaco, un dossier con tutta la documentazione predisposta dal Comune che riassume la questione idrica ed energetica e gli eventuali interventi strutturali. Adesso è quanto mai necessario che il percorso non si fermi e che si continui nel solco della collaborazione. La sicurezza e l’adeguatezza del carcere di Ranza, come delle altre strutture carcerarie, sono imprescindibili per una Paese civile: mi auguro che le criticità saranno risolte quanto prima, compresa la garanzia del presidio medico h24 indispensabile per una valida assistenza alla popolazione carceraria.