Spesso la cronaca sulla crisi annebbia il resto, anche le buone notizie, le innovazioni le sinergie che un territorio attiva. E del resto di notizie complicate, di situazioni preoccupanti ne abbiamo in quantità dal sistema delle piccole imprese sempre più in difficoltà alla situazione del Monte di Paschi, dal Commissariamento del Comune capoluogo alla situazione di Chianciano. Ma nei giorni scorsi tra le buone cose cui guardare con attenzione mi sento di segnalare il protocollo d’intesa per la promozione dell’inserimento della certificazione energetica degli edifici, contenuto all’interno del provvedimento. Si tratta di un documento firmato dalla Camera di Commercio di Siena, dalla Provincia e dal Comune di Siena, dalle amministrazioni comunali del territorio senese e da banche e associazioni di categoria operative sul territorio. Il protocollo si basa sull’obiettivo, fissato dall’Unione europea, di migliorare la qualità degli edifici riducendo sempre di più l’impatto ambientale, con l’adozione di una certificazione energetica che possa orientare il mercato immobiliare e il settore delle costruzioni verso un miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici. L’idea è quella che ogni edificio debba avere una “targa energetica” che riporti valori e indicatori che siano comprensibili da tutti, in modo da sensibilizzare i cittadini a scegliere edifici che consumano meno energia elettrica e termica, riducendo così l’inquinamento energetico e il “peso” della bolletta. Puntare sulla green economy e sull’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare potrebbe essere, infatti, una delle principali strade da percorrere per uscire dalla crisi dell’edilizia che grava da anni anche sul nostro territorio. Venerdì il Consiglio dei Ministri ha licenziato il decreto Sviluppo. Lo leggeremo nella sua interezza nei prossimi giorni poiché non è ancora pubblicato, ma tra le cose importanti ci sono alcune scelte che vanno proprio nella direzione indicata dalle istituzioni senesi in merito a ristrutturazioni ed efficientamento energetico. So bene che l’edilizia, l’artigianato, l’arredamento, non ripartiranno per magia, ma so anche che il sistema economico locale non può fermarsi ad attendere.
One thought on “Reagire per uscire dalla crisi: green economy, innovazione, gioco di squadra”
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Prima di tutto un auspicio, che definirei obbligatorio, che la politica torni ad essere quella cosa moralmente alta “lavorare per gli altri” e non la “spartizione di poltrone altrimenti salta tutto!”, da li arrivano molti nostri guai. Era l’ora che arrivasse qualche provvedimento per la crescita, di solo tasse si muore. Sono daccordo sulla targa energetica dei fabbricati, sopratutto per la ristrutturazione che non consuma altro territorio, ma sopratutto agire sugli accordi internazionali, per ridare linfa vitale agli enti locali e di conseguenza alle imprese che devono ancora riscuotere oltre che lavorare.La storiella che la Cina o l’Asia sono una grande opportinità,”forse per qualcuno” non è più credibile, perche fino ad ora ha portato solo licensiamenti. Forse è arrivato il momento di lavorare un pò di meno per lavorare tutti. Un saluto. Silvano.