Ricominciamo dal senso di appartenenza ad un grande progetto

Sono state settimane difficili queste per il PD. Il voto in Sardegna, poi le dimissioni di Veltroni. La tensione è stata tanta, ma da qualche giorno abbiamo un nuovo segretario, eletto con una ampia maggioranza da una assemblea nazionale che ha discusso seriamente ed appassionatamente: Dario Franceschini, una nuova segreteria con importanti novità, tra le quali, con grande soddisfazione di tutti noi, la nostra giovane segretaria provinciale, nuove responsabilità di lavoro per i dipartimenti.  Quanti partiti sarebbero stati in grado di far questo in pochi giorni? Insomma, non ci siamo fermati, abbiamo dato alcuni segnali di discontinuità, siamo in campo.

La fase è complessa, dura, ed il percorso tutto in salita, ma ho la sensazione che se davvero tutti andiamo nella stessa direzione il Pd si possa salvare e con lui una possibilità ancora  per il Paese. C’è tanto da fare. Ilvo Diamanti in questi giorni ci ha invitato a riflettere su quella parte dei nostri elettori delusa, incapace di comprendere l’egemonia culturale di un destra che sta cambiando in peggio il nostro Paese, che rischia di chiudersi in se, che non parla, che non sa se rinnoverà la fiducia in noi. Mi hanno colpito come una coltellata le parole di una cinquantenne pratese, lavoratrice del tessile…”non ho votato alle primarie e non so se andrò a votare a giugno..la politica e le istituzioni hanno lasciato morire Prato”. Prato, la rossa Prato in cui operai ed imprenditori votavano a sinistra con percentuali bulgare, la Prato in cui, sono certa il Sindaco, gli amministratori hanno dato tutto per combattere la crisi.

Sono mutate profondamente le cose nel rapporto tra l’elettorato di centrosinistra e la rappresentanza politica, il non voto, ed è come se la speranza, la fiducia, l’investimento in una possibilità di cambiamento si fossero …congelate. Insiema alla constatazione delle difficoltà del Pd. Anche nel nostro elettorato stanno vincendo la paura per il domani, per il mutuo che forse non si riuscirà a pagare, per il figlio che ora studia..ma poi che farà, per lo stipendio decurtato dalla cassa integrazione, per l’immigrato che qualcuno sostiene che ti ruba il lavoro e forse la casa popolare??? Tutto questo sta bypassando le nostre proposte per attenuare e governare la crisi economica, la nostra azione di opposizione in parlamento e il buongoverno dei sistemi locali??

Io temo che il “congelamento” ci sia anche dove non lo vediamo così esplicitamente, e la temperatura risalirà solo con un’iniezione di buona politica che in parte sta giungendo dal segretario, ma in parte dovrà arrivare da noi tutti, nessuno escluso. Buona politica, quella che si occupa delle persone normali, della vita quotidiana e che è capace di farci comprendere le grandi sfide del mondo. Questa crisi è più di ogni altra cosa la rappresentazione proprio di questo intreccio tra destini del mondo e destini individuali: ne usciremo se sapremo costruire nuovi modelli sociali, economici e valoriali sui quali ricostruire. Chi se non la sinistra può indicare la rotta?? E non è tutto questo nella sua drammaticità politicamente appassionante?…e allora durante l’occupazione o  nel dopoguerra? se avesse vinto la paura allora..che fine avrebbe fatto l’Italia, avremmo avuto una democrazia, questa costituzione?

La paura vincerà nella misura in cui lasceremo le persone sole davanti ad una tv che ci parla solo di rumeni che stuprano e che ci invita a consumare. La paura vincerà se noi la lasceremo vincere. Io sono convinta che è ancora possibile invertire la rotta. Le crisi possono essere occasioni in cui operare svolte formidabili, ma noi dobbiamo esserci con voce ed autorevolezza ogni volta che la paura annebbia la vista e fa sentire solo o deluso qualcuno.

Abbiamo idee, proposte e contenuti seri e concreti, per l’economia, sui diritti civili, sull’Italia, sulla sicurezza  e sul governo delle nostre comunità.  Abbiamo uomini e donne capaci di grandi passione, nei circoli del Pd, nei nostri piccoli Comuni e nelle grandi istituzioni. Abbiamo energie, vere, pulite e sane. E’ giunto il momento di liberarci dall’idea che solo alcuni “padri”, che poi sono sempre gli stessi, dietro ai quali accodarci comodamente, possono condurci “fuori dal guado”. Il Pd era nato anche per questo, per dare nuovo senso all’appartenenza, a quell’orgoglio di essere parte. lo scongelamento può cominciare, ma diamoci da fare!!

Per approfondire

Scarica la mozione del Pd su assegno disoccupazione

3 thoughts on “Ricominciamo dal senso di appartenenza ad un grande progetto

  1. Non sono d’accordo su quanto si scrive in questo articolo. La giovane segretaria , non l’ho mai vista, non so prorio cosa faccia per costruire progetti insieme alle persone, non mi sembra che abbai fatto un granchè, del resto chi l’ha preceduta non ha fatto di meglio. Non mi sento assolutamente rappresentata da coloro che sono attualmente in parlamento, del PD. Non condivido che il segretario sia Franceschini, l’unica che poteva dare un segnale di cambimento poteva essere la Rosi Bindi. Franceschini faceva parte della segreteria insieme a Veltroni, non mi sembra fuori dai giochi. Continuate ad andare nella vostra direzione, pensando che le responsabilità di questa difficoltà sia tutta di Veltroni o di chissà chi altri. Trovo il vostro atteggiamento poco serio, perchè le responsabilità sono di tutti coloro che in questi anni hanno diretto il partito, dal più piccolo al più grande e continuate a minimizzare la stuazione. Pensate forse che noi comuni mortali, normali cittadini, che da sempre votano la sinistra o il centrosinistra o come lo volete chiamare, non abbiamo la consapevolezza dell’ormai consumato scollamento fra noi e voi? E continuate come se fosse una semplice salita? Ma come vi permettete di continuare a giocare con la nostra vita?

  2. Cara Susanna,
    potrei anche condividere il tuo articolo, quello che mi fa arrabbiare è la frase che cito testualmente “è giunto il momento di liberarci dall’idea che solo alcuni “padri”, che poi sono sempre gli stessi, dietro ai quali accodarci comodamente, possono condurci “fuori dal guado” cosa significa, concretamente ? Chi sono questi padri ? Soprattutto cosa rappresentano ? Io non voglio i nomi, ma la loro funzione sì ? Freud dice che ognuno di noi diventa adulto nel momento in cui uccide il padre che è dentro di noi, quello che ci castra ? Scusami i riferimenti edipici ! Ti riferisci a questo ? Al fatto che qualcuno ci condiziona fino al punto che diventiamo dei frustrati ? Io fino adesso ho visto confusione fra quello che vogliamo e quello che realmente siamo. Io non voglio accodarmi però a chi propagandando il nuovo, la società civile, il partito leggero, ha smantellato quello che più di serio ed efficace era il partito con le sue varie articolazioni , a partire dalle sezioni. Molto spesso si è voluto buttare il bambino con l’acqua sporca, non abbiamo avuto il coraggio di prendere posizioni nette o almeno chiare, vedi Testamento Biologico o collocazione europea del Partito. Meno male che Franceschini ha giurato di fronte a suo padre partigiano sulla Costituzione, che ha parlato di salario ai disoccupati, questi non sono gesti altamente simbolici e di valore di appartenenza ?
    A proposito Letta e la Lanzillotta hanno parlato che per recuperare i soldi per questo provvedimento occorrerebbe ripristinare lo scalone ! C’era o non c’era un unico segratario a parlare e gli altri a condividerne le argomentazioni ? E’ mai possibile che non c’è mai un pò di pudore o almeno di concertazione nel partito ? Poi senti, sono stufo di esponenti politici che parlano di rinnovamento e sono sempre lì ed i bischeri che superano gli anta, che lavorano dentro il partito e devono sempre farsi da parte perchè i primi devono dare i voti ! Chi ha detto che i più grandi, non possano lavorare con i giovani, dove sta’ scritto ? Con affetto Paolo Giglioni

  3. Gentile Susanna,
    ho 72 anni e oltre 50 anni di iscrizione a un partito politico (PCI, DS,PD). Sono stato anche dirigente politico di base e amministratore in un comune dell’hinterland milanese.
    Concordo con molte delle cose che dici.
    Il Paese ha bisogno del PD come fu presentato con il manifesto del Lingotto; ma attorno ad esso ci deve essere un gruppo dirigente giovane e unito nel portare avanti questo progetto; non si possono rimettere in discussione le linee di fondo del progetto ogni giorno; si creano confusione, disorientamento e scetticismo nella base che pur aveva condiviso tanto entusiasmo. Ne abbiamo abbastanza di sentire le ricette di Rutelli, D’Alema, ecc. Largo ai giovani.
    La direzione nazionale deve essere incostante collegamento con i 6.000 circoli. Basterebbe avere un vecchio pc in ogni sede, metterli in rete e, sulle questioni scottanti, segretario nazionale e capigruppo parlamentari potrebbero conoscere l’opinione della base in 24 ore.
    Essendo stato fondatore della Abacus e Presidente Nazionale dell’Associazione dei Pubblicitari avevo fatto in tal senso una proposta alla segreteria provinciale di Siena, candidandomi a occuparmene come volontario, ma non ho avuto alcune risposta.
    Mi auguro davvero che al congresso di ottobre ci sia un ampio rinnovamento.
    Buon lavoro

    Giorgio Visintini

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