Nei giorni scorsi ho incontrato presso la Camera di Commercio di Siena il Presidente e le associazioni e poi i lavoratori. Il tema centrale è stato la bozza di decreto legislativo in attuazione del decreto Madia sulla riforma del sistema camerale.
Si tratta appunto di una bozza, probabilmente già superata dal lavoro in corso, che di fatto non solo spinge all’accorpamento, ma limita le competenze delle Camere alla sola tenuta del registro delle imprese, con conseguenze molto forti sul personale. La preoccupazione dei lavoratori è facilmente comprensibile e ovviamente è iniziata una mobilitazione in tutta Italia.
Poco comprensibile è invece l’atteggiamento di Unioncamere che pare abbia consigliato ai dipendenti di guardarsi attorno e trovarsi altra occupazione. E’ bene ricordare, infatti, che i dipendenti camerali sono pubblico impiego, assunti con concorso e che quindi saranno quelle le norme a cui fare riferimento. Intanto ho depositato un’interrogazione per chiarire la vicenda Unioncamere.
Sulle Camere di Commercio ho avuto modo di parlare con il sottosegretario Rughetti. Credo che i tempi non saranno così stretti, ma ci sarà da seguire la vicenda per evitare che competenze e professionalità, così come i posti di lavoro siano messi a rischio in un disegno di riordino pur necessario.