Risposta Interrogazione parlamentare n.5-02185

Di seguito pubblichiamo il testo dell’interrogazione parlamentare n. 5-02185 (Assegnazione a giovani imprenditori delle aziende e dei terreni agricoli di proprietà pubblica o confiscati e sulla valorizzazione della relativa filiera, con particolare riferimento all’azienda di Suvignano – Siena) ed il link al testo della risposta che il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Saverio Romano, ha dato nella seduta odierna della XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.

Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-02185
presentata da
SUSANNA CENNI
martedì 1 dicembre 2009, seduta n.254
CENNI, CECCUZZI, BRANDOLINI, SERVODIO, MARCO CARRA, AGOSTINI, ZUCCHI e TRAPPOLINO.

Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.

– Per sapere – premesso che:

in più occasioni ed anche in sede di audizioni presso la Commissione agricoltura della Camera dei deputati, il Ministro interrogato ha manifestato la sua determinazione per favorire l’ingresso di giovani in agricoltura;
l’articolo 4-quinques del decreto-legge numero 78 del 2009 (convertito dalla legge numero 102 del 2009) prevede un censimento, da parte dell’Agenzia del demanio, dei terreni incolti di proprietà dello Stato a destinazione agricola. Tali beni verranno ceduti, secondo le linee guida e le modalità fissate da un apposito decreto ministeriale, ai giovani imprenditori agricoli che ne faranno richiesta;
la legge sopracitata dispone inoltre che i giovani imprenditori che riusciranno ad aver accesso ai terreni demaniali potranno usufruire delle agevolazioni previste dal Capo III, del Titolo I («Misure in favore della nuova imprenditorialità in agricoltura») del decreto legislativo del 21 aprile 2000 numero 185;
tale progetto è stato annunciato e sostenuto più volte, negli organi di informazione, dallo stesso Ministro per le politiche agricole e forestali;
lo stesso Ministro ha ritenuto opportuno citare e sponsorizzare il videogioco virtuale «Farmville» considerato dal Ministro «veicolo di promozione delle attività legate al settore agricolo». «Farmville» è una delle simulazioni online di maggiore successo, utilizzato da 35 milioni di utenti di social network nel mondo, e consiste nella gestione di un orto con l’obiettivo di farlo divenire una vera e propria impresa agricola;
è opinione comune che, in questo momento, una delle azioni prioritarie per dare nuovo impulso al settore agricolo sia quello di promuovere l’accesso dei giovani e sostenerne l’attività, Il progressivo abbandono da parte della campagne coltivate ha prodotto infatti, secondo le cifre diffuse da alcune associazioni di settore, cinque milioni gli ettari sottratti all’agricoltura negli ultimi 40 anni;
nel nostro Paese il tasso di ricambio generazionale, nel comparto agricolo, risulta particolarmente basso e difficoltoso: dai dati resi noti recentemente dalle associazioni di categoria risulta infatti che «nell’intero contesto europeo l’Italia ha il minor numero di persone sotto i 35 anni che lavorano in agricoltura»;
i dati relativi all’attività dei giovani nel settore agricolo testimoniano comunque che le aziende, in Italia, a conduzione «under 35» registrano buoni risultati per quanto riguarda l’attività imprenditoriale, la promozione di nuovi sistemi produttivi e soddisfacente penetrazione nei mercati internazionali;
una delle esperienze di particolare rilievo, dal punto di vista sociale, occupazionale ed imprenditoriale, è quello della filiera agricola promossa in conseguenza dell’assegnazione delle terre e dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Aziende, imprese e cooperative agricole dove sono impiegati, in tutta Italia, numerosi giovani agricoltori;
tale esperienza ha dato vita ad una filiera a marchi ed un buon livello di commercializzazione di molteplici prodotti tra cui pasta, pomodoro trasformato, vino;
sono migliaia i beni immobili confiscati che il demanio deve ancora assegnare in gestione. Una delle principali strutture è rappresentata dall’azienda agricola di Suvignano (in provincia di Siena) che presenta una superficie agraria di circa settecentotredici ettari (di cui cinquecentosettanta coltivati a grano duro, orzo e avena) e dispone di tredici immobili ex case coloniche, di un fabbricato ex magazzino, di una ex fornace attualmente adibita ad officina aziendale, di una villa padronale, di un fabbricato in cui è presente la chiesa aziendale, della ex casa canonica attualmente adibita ad agriturismo con quaranta posti letto. Nella stessa azienda sono inoltre presenti circa duemila capi ovini, duecento capi suini, un uliveto di circa cinque ettari e una riserva di caccia;
in virtù di tale patrimonio immobiliare e mobiliare si evince facilmente che l’azienda possa rappresentare una straordinaria opportunità per lo sviluppo sociale, economico ed occupazionale del territorio e per la promozione di attività di carattere didattico e sociale, principi e finalità espresse nella normativa vigente (legge 109 del 1996 e successive modificazioni) che garantisce il riuso sociale dei beni confiscati alla mafia, con ricadute positive per il territorio, per evitare che tali beni possano essere nuovamente acquisiti da soggetti legati ad organizzazioni criminali;
al riguardo va rimarcato che da tempo regione Toscana, provincia di Siena ed amministrazione comunale di Monteroni hanno presentato congiuntamente una candidatura comune per l’assegnazione dell’azienda ed avviato la elaborazione di un apposito piano di sviluppo aziendale contraddistinto da numerosi profili: non soltanto agricoli, zootecnici, agrituristici e venatori ma anche educativi e sociali (caratterizzati dalla promozione e dallo sviluppo della cultura della legalità);
recenti iniziative normative, ove approvate, comporterebbero la modifica del regime dei beni confiscati alla criminalità organizzata e non ancora assegnati, di fatto compromettendo le finalità e gli obiettivi dell’articolo 4-quinquies del decreto legge n. 78 del 2009, promuovendo la vendita dei beni agricoli e non la loro assegnazione ai giovani imprenditori -:

se il Ministro sia a conoscenza della forte e motivata presenza di giovani nella gestione dei progetti agricoli delle aziende in oggetto, e dei risultati prodotti dalla creazione di una vera e propria filiera agricola dei prodotti provenienti dalle terre confiscate;
quali iniziative urgenti intenda intraprendere affinché i beni confiscati alla criminalità, quando si tratti di aziende e terreni agricoli, possano continuare ad essere assegnati alle comunità locali, per rappresentare una opportunità di sviluppo sociale, educativo, economico ed occupazionale e valorizzare la filiera agricola sviluppata dall’assegnazione delle terre e dei beni confiscati;
se sia a conoscenza dell’impegno che gli enti territoriali hanno profuso in merito al caso dell’azienda agricola di Suvignano.(5-02185)

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