Pubblichiamo di seguito il testo dell’Interrogazione Parlamentare n. 5-05133 “Salvaguardia del comparto apistico nazionale” ed il link della relativa risposta ricevuta dal Sottosegretario alla salute, On. Francesca Martini, nel corso della seduta odierna della I° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.
Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-05133
presentata da
SUSANNA CENNI
martedì 19 luglio 2011, seduta n.504
CENNI, BRANDOLINI, OLIVERIO, SERVODIO, AGOSTINI, ZUCCHI, TRAPPOLINO e SANI.
Al Ministro della salute, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.
– Per sapere – premesso che:
in Italia sono attualmente presenti 50.000 apicoltori con 1,1 milioni di alveari, per un fatturato complessivo di 60 milioni di euro che arriva a 2,5 miliardi se si considera il servizio di impollinazione fornito dalle api all’agricoltura;
a seguito della moria di api verificatasi nell’anno 2008 che ha messo in crisi l’intero comparto apistico nazionale sono state intraprese numerose e diversificate iniziative, a livello istituzionale, per comprendere la causa di tale fenomeno;
uno specifico monitoraggio è stato predisposto, nel 2009, dal progetto «Apenet» coordinato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali: i risultati dell’indagine (supportata da studi specifici realizzato da centri di ricerca come l’università di Padova, l’università di Bologna e l’Ispra) hanno evidenziato che una delle maggiori cause della moria di api era da attribuirsi all’impiego dei neonicotinoidi nella concia delle sementi di mais;
numerosi e prestigiosi studi e ricerche effettuate a livello mondiale hanno rilevato una connessione tra la mortalità delle api e l’utilizzo dei neonicotinoidi nella concia delle sementi di mais. La Francia, la Germania e recentemente la Slovenia hanno vietato l’impiego di tali sostanze;
l’utilizzo dei neonicotinoidi è inoltre una delle cause principali della morte di tutte le specie di insetti impollinatori: con conseguenze quindi che si ripercuotono sulla quantità e qualità delle produzioni agricole e sulla fertilità dei suoli;
la moria di api è stata oggetto negli ultimi anni di numerosi atti di sindacato ispettivo, di denunce delle associazioni di categoria e di iniziativa da parte di molte regioni;
al tempo stesso la direttiva 2010/21/UE (recepita con il decreto ministeriale del 15 ottobre 2010) ha imposto agli Stati membri di definire ulteriori disposizioni, comprese misure di attenuazione dei rischi per gli organismi non bersaglio, con particolare riferimento alle api da miele, e di verificarne la reale fattibilità, con precipuo riguardo alle modalità di preparazione delle sementi e delle attrezzature impiegate per la semina, al fine di garantire un elevato grado di incorporazione del seme nel suolo e di ridurre ai minimo le perdite ed il rilascio di polveri;
il Ministero della salute, a seguito di tali indicazioni, ha emesso, il 17 settembre 2008, un decreto dirigenziale relativo alla «Sospensione cautelativa dell’autorizzazione di impiego per la concia di sementi dei prodotti fitosanitari contenenti le sostanze attive clothianidin, thiamethoxam, imidacloprid e fipronil, ai sensi dell’articolo 13, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 23 aprile 2001, n. 290»; tale sospensione è stata prorogata successivamente fino al 30 giugno 2011 dal decreto dirigenziale 16 settembre 2010;
la sospensione cautelativa ha contrastato in maniera efficace la moria di api: negli anni 2009, 2010 e 2011 è stato infatti registrato un netto miglioramento dello stato di salute e dei livelli di produttività degli allevamenti apistici. Al tempo stesso il divieto dell’utilizzo dei neonicotinoidi nella concia delle sementi di mais non avrebbe comportato danni a tali produzioni;
le associazioni di categoria hanno richiesto conseguentemente che l’utilizzo dei neonicotinoidi fosse quindi sospeso definitivamente anche nel nostro Paese;
tale richiesta sembrava essere condivisa dallo stesso Ministero della salute. In merito alla proroga dei divieto di impiego dei neonicotinoidi in agricoltura da parte della Commissione consultiva fitofarmaci del Ministero della salute, il Sottosegretario alla salute, onorevole Francesca Martini, ha infatti dichiarato a mezzo stampa martedì 21 giugno: «esprimo la mia soddisfazione per la proroga cautelativa del divieto dell’impiego dei neonicotinoidi per la concia delle sementi a causa dei suoi possibili effetti negativi sulla salute delle api. Detto divieto, ispirato al principio di precauzione ed alla salvaguardia dell’apicoltura italiana, è valido fino al 31 dicembre di quest’anno. Auspico che entro quella data vengano prodotti dati scientifici condivisi con le Regioni e con le Associazioni dei produttori per arrivare ad una valutazione congiunta che porti ad una posizione definitiva sulla questione che tuteli tutte le produzioni agricole»;
la data indicata dal Sottosegretario alla salute, onorevole Francesca Martini, è stata smentita dal decreto direttoriale del 28 giugno 2011 che ha prorogato la sospensione cautelativa, non al 31 dicembre ma al 31 ottobre 2011. Tale decreto motivava inoltre la sospensione con la necessità di dover esaminare approfonditamente i risultati del progetto «Apenet» relativi alla tematica «Effetti del mais conciato sulle Api – anno 2011» (elaborato dal Cra – Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura), di «prendere in considerazione gli studi ed i monitoraggi condotti negli altri paesi europei, attualmente non disponibili agli atti della Direzione generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione» e di «acquisire il parere delle regioni più direttamente coinvolte nella produzione maidicola nonché i dati degli eventuali monitoraggi effettuati dalle medesime»;
questa decisione sta causando un giustificato allarmismo da parte di tutte le associazioni di categoria in quanto la data del 31 ottobre 2011, qualora non venisse prorogata la sospensiva in atto, può permettere alle aziende agricole di poter utilizzare l’impiego dei neonicotinoidi per le semine autunnali. Risulta quindi evidente come tale possibilità (alla luce degli studi e dei monitoraggi fino ad oggi effettuati in campo nazionale ed internazionale) rappresenti un reale pericolo per l’intero settore apistico italiano -:
per quale motivo, alla luce di quanto esposto in premessa, la sospensiva inizialmente annunciata fino al 31 dicembre 2011 dal Sottosegretario alla salute Francesca Martini sia stata prorogata soltanto fino al 31 ottobre 2011;
se non ritenga opportuno assumere provvedimenti urgenti per tutelare il comparto apistico nazionale a partire dall’estensione della sospensiva fino al 31 dicembre 2011 per escludere almeno l’utilizzo dei neonicotinoidi per le semine autunnali;
se non ritenga opportuno salvaguardare con efficacia e continuità il comparto apistico nazionale (e conseguentemente le specie di insetti impollinatori che rappresentano un soggetto vitale per la produzione agricola nazionale), introducendo anche in Italia il divieto assoluto dell’impiego dei neonicotinoidi per la concia delle sementi. (5-05133)
A dire il vero io non ho mai trovato evidenze negli studi pubblicati che “i risultati dell’indagine (supportata da studi specifici realizzato da centri di ricerca come l’università di Padova, l’università di Bologna e l’Ispra) hanno evidenziato che una delle maggiori cause della moria di api era da attribuirsi all’impiego dei neonicotinoidi nella concia delle sementi di mais” come si afferma in questa interrogazione. Infatti è stata dimostrata la tossicità acuta dei neonicotinoidi per le api, ma non ho mai trovato quanto questa pesi sulla moria delleapi. Ho invece visto uno studio di qualche anno fa dell’autorità francese per la sicurezza alimentare che sostanzialmente afferma che la presenza di patogeni biotici quali virus, batteri, funghi e acari hanno una correlazione evidente con lo spopolamento degli alveari mentre la presenza di neonicotinoidi non è correlabile con lo spopolamento degli alveari.