Sconfiggiamo l’odio con la speranza

 

Ha un volto rotondo, emozionato, i capelli scompigliati e una maglia verde. L’immagine semplice e pulita della speranza si chiama Judith Sargentini ed è l’eurodeputata olandese, dei Verdi, che ha redatto il rapporto contro il Governo di Victor Orbán.

Un rapporto approvato dal Parlamento Europeo con 488 voti favorevoli, 197 contrari e 48 astenuti che dettaglia cosa siano le politiche del leader del sovranismo europeo, colui che ha coniato la terribile definizione di “democrazia illiberale”.

Un voto importante. Forse l’immagine più forte, più significativa di ciò che può essere l’Europa progettata a Ventotene.

Importante anche per la spaccatura avvenuta su quel voto tra Lega e M5S.

Un messaggio che purtroppo ci racconta anche della distanza del nostro Paese da tutto questo. Il Paese che ha visto il suo vicepremier invitare e incontrare Orban a Milano.

Dove stanno portando l’Italia?

Certamente ai margini e forse fuori dal perimetro delle democrazie Europee.

Non è facile appassionare i nostri cittadini al discorso europeo ed è molto più facile raccogliere lo scontento, spesso più che giustificato, sulle partite perse per comuni politiche nella gestione del fenomeno migratorio, sull’etichettatura dei nostri prodotti, sulle misure delle reti dei pescatori, etc. Ma nel prossimo appuntamento con le elezioni europee in gioco c’è davvero molto del nostro futuro democratico. E dovremo essere molto bravi a spiegarlo.

Bravi a spiegare cosa ci sarà in campo: con certezza un’alleanza delle forze di destra, nazionaliste, razziste, in grado di distruggere il disegno europeo.

Bravi a costruire un’alleanza capace di opporsi a questo disegno, un’alleanza che rilancia un progetto europeo che guarda ai cittadini, alle loro vite, capace di mettere in campo speranza e futuro.

È intrecciato a tutto questo anche il futuro del Pd, la sua capacità di ricostruire un campo vasto, di tornare a rappresentare da vicino bisogni, progetti e visione del futuro.

Non sarà facile, ma quella è la strada. Una strada lunga.

Intanto nel nostro Paese il Governo del cambiamento sta violando giorno dopo giorno le promesse concrete spese in campagna elettorale e i principi che solo un anno fa hanno visto le forze dell’allora opposizione mettere a ferro e fuoco il Parlamento per ogni voto di fiducia. Un Milleproroghe confuso e sbagliato arriva alla Camera con giravolte spaventose sui vaccini. Taglia 1.4 mld ai Comuni da progetti già finanziati e assegnati per la riqualificazione delle periferie creando un precedente pericolosissimo: soldi pubblici assegnati con bando che possono essere tolti se cambia il Governo.

Non si è mai visto prima.

Mentre tutto ciò accade i dati del rallentamento dell’economia fanno paura. E preoccupano le veline che alcuni giornali cominciano a far uscire rendendo giorno dopo giorno più chiaro cosa saranno le traduzioni concrete del reddito cittadinanza, di quota 100, della flax tax, ben distanti da quanto promesso. È un mistero cosa sarà la prossima Legge di Bilancio.  Ma è certo che lo scontro interno al Governo con il Ministro dell’Economia è in atto.

Il nostro compito è aver chiare anche le nostre responsabilità per essere arrivati sin qui e soprattutto fermare la deriva, costruire l’alternativa.

Un passaggio importante lo misureremo il 30 settembre, chiamando i cittadini, i democratici e coloro che hanno a cuore i valori democratici a riempire la piazza di Roma in una grande manifestazione.

Dobbiamo davvero essere in tanti e tante. Da lì, dalla forza di Judith, dalle migliaia di volontari che continuano a impegnarsi nelle nostre feste e nelle tante associazioni, si può ripartire.

Si può.

Dipende da noi.

Susanna