In questi 20 mesi di vita parlamentare sono state tante le occasioni, nelle quali mi sono sentita a disagio, provando anche un senso di inutilità nello svolgimento del mio ruolo. Certo non hanno aiutato le tante, ripetute fiducie chieste dal governo; i commenti del Premier sul Parlamento; una larga parte di opinione pubblica, convinta di aver a che fare con un’indistinta “casta” (destra e sinistra) che non fa gli interessi del Paese, e aggiungo una fase del PD molto ripiegata al suo interno, che mi auguro sia in risalita. Una delle cose che più mi ha fatto provare questo disagio è stata la distanza tra le discussioni, le battaglie parlamentari ed il Paese, la comunicazione, l’attenzione dei media, la stessa disattenzione del Pd ad ogni livello. Noi mandavamo sotto il governo e nemmeno trovavamo un trafiletto, il governo vinceva per pochi voti e si apriva un dibattito sugli assenti dell’opposizione…
Noi discutevamo i provvedimenti, scoperti dal punto di vista finanziario, del Governo sull’economia e i media si occupavano delle frequentazioni sessuali di quello o di quell’altro personaggio pubblico. Noi respingevamo al mittente il provvedimento sull’agroalimentare e sulle cronache compariva solo la rissa tra Idv e Lega.
Da qualche settimana, per la prima volta, la nostra battaglia è in sincronia con i media e con il dibattito nel Paese. Il provvedimento sulla protezione civile e sulla gestione dei rifiuti in Campania e quelli sull’impunità di Premier e ministri, grazie alle indagini aperte dalla magistratura fiorentina sullo scandalo degli appalti su terremoto e Sardegna, ci hanno riconsegnato un “filo” pieno di senso in mano che forse, dopo tanto tempo può diventare una robusta fune che ci lega agli italiani. Un “filo” che può aiutarci a far comprendere al Paese quanto in questi mesi il Governo abbia proiettato un film e comunicato solo favole.
Oggi il sipario, tirato giù dall’esecutivo, si sta finalmente strappando e la realtà si sta mostrando: a l’Aquila si scopre l’affare che ha consentito, con o senza il benestare di Bertolaso, di lucrare sulla tragedia dei terremotati e si rende evidente che le casette di legno non hanno risolto i problemi della popolazione. I grandi appalti e i legami tra politici ed imprenditori oggi ci raccontano di un sistema forte che evidentemente si sentiva intoccabile.
Il punto è che dell’efficienza (i rifiuti spazzati a Napoli, le macerie), della brillantezza con la quale si punivano i furbetti (pensate al ministro Brunetta, ai tornelli, alle “disgraziate” dipendenti pubbliche che in orario di lavoro facevano la spesa), il Governo ha fatto il suo vanto. Ma quell’efficienza e quell’efficacia si sono fermati alle apparenze, nascondendo qualcosa di molto più grave: un sistema pesantemente corrotto e particolarmente cinico. Un sistema che ha lucrato sulle disgrazie e sulle morti, sulla distruzione. Un sistema che non può essere raccontato solo attraverso le furbizie di singoli che il Premier ha avuto il coraggio di definire ”birbantelli”. Un sistema sfacciato, radicato, fatto di soldi, tanti soldi, di Bmw, di Rolex, di consulenze inutili o quasi e perché no…di corpi femminili di cui godere fra tra un affare e l’altro.
Tutto questo mentre finiscono le risorse per gli ammortizzatori sociali, che non si sono mai voluti riformare; mentre aziende come Termini Imerese chiudono o tante piccole e medie imprese sono in procinto di farlo. I lavoratori esasperati, sperando di non esser dimenticati, passano dalle proteste sui tetti agli appelli a Fiorello per approdare al palcoscenico di Sanremo.
Se il velo cade allora tutto sarà più chiaro e la verità si mostrerà nella sua gravità. Purtroppo la verità sarà dura e non farà che aumentare la sfiducia nello Stato, nella cosa pubblica.La scorsa settimana quando abbiamo sconfitto per tre volte la maggioranza; ottenuto il ritiro della spa protezione civile quello dello scudo giudiziario, ho sentito finalmente che eravamo tornati in sintonia con il Paese; che la nostra battaglia e i suoi risultati sarebbero stati raccontati e capiti dal Paese, che eravamo lì per loro e per noi tutti. Ho capito che la nostra battaglia è quella dell’Italia con la faccia pulita.
Adesso non ci possiamo fermare, quel velo va strappato, non regge più la storia dei giornali, dei magistrati, dei “comunisti”. E’ ora che la verità della speculazione sugli appalti venga fuori, ma noi dovremo anche essere in grado di meritare una nuova fiducia dal Paese che ha bisogno di trovare una classe politica e dirigente meritevole di investimento, una classe politica ed un’azione politica capace di fare gli interessi degli uomini e delle donne di questa Italia così violentata e maltrattata. Per noi questo è il momento della battaglia e della massima vicinanza a chi teme di non poter credere più in niente. E’ il momento di esserci senza nessun alibi e con le risposte pronte.
Susanna
era molto tempo che non incontravo un linguaggio politico così caldo e costruttivo. complimenti, mi sembra un’autocritica sincera, leale ma piena di fiducia e di speranza. forse la sintonia con il paese è maggiore di quello che si avverte…
Il suo senso di inutilità provato più volte in questi 20 mesi è anche il mio! Come cittadina mi sento spesso impotente, frastornata ma soprattutto presa in giro da questi che non posso definire politici ma commedianti di una farsa purtroppo ben architettata e costruita nei minimi particolari. Molti giornalisti poi ci mettono del loro per disinformarci! Sono molto arrabbiata per la superficialità degli italiani che fanno finta di non capire e non alzano la testa…sono sinceramente preoccupata.
Non ci si puo’credere che ci siano tanti servi nella politica, negli affari, nell’informazione, tanti servi disposti a calpestare ogni senso del vero, del giusto e ogni dignità propria e altrui… non ci si può credere che ci siano ancora persone normali disposti a votarli e dargli fiducia anche quando il velo sollevato ha mostrato che governa il malaffare, perfino nelle calamità e nelle tragedie, figuriamoci nel governo delle cose correnti…
Forse a veder la prepotenza e la mafiosità al potere ognuno si sente un pò assolto per le proprie bassezze e per le proprie brutture, financo i grandi confessori, le alte gerachie ecclesiastiche preferiscono falsi e mafiosi, nonchè puttanieri alla radicale Bonino ….!!!?..
Forse alcuni pensano che quelli che non governano non sono molto meglio e che fanno i moralisti…e qualche segnale in questo senso c’è stato… .ma non sono tempi da far i qualunquisti .
E loro usano ormai in maniera serrata,quasi ogni giorno, il “calunnia, calunnia qualcosa resta” e “di notte tutti i gatti sono bigi”..
Certo serve sempre leggere comunicazioni semplici e responsabili come questa. Esopratutto sono servite e servono deputati come lei che non hanno mollato la presa e che hanno continuano a tessere legami di senso e a chiedere anche al loro partito una prospettiva credibile per cittadini come me che , diciamolo, non ne possono più di votare da tanti anni contro qualcuno piuttosto che, in piena convinzione, a favore di qualcosa..