Segnali contrastanti per la nostra agricoltura

Nel secondo semestre del 2009 il Pil toscano scenderà del 4,9 per cento, mentre il 2010 sarà un anno a crescita zero. La previsione è contenuta nel rapporto Irpet-Unioncamere, presentato il 19 giugno a Firenze: una fotografia della situazione economica toscana, con un occhio rivolto alle previsioni future. A mitigare la diminuzione del Pil regionale nel 2008 (- 1,2%) ha contributo, secondo l’indagine, anche il buon andamento della stagione agraria (+ 4,4%). Nonostante sia l’unico macro-settore che registra in Toscana una crescita produttiva in termini reali, il ridotto peso dell’agricoltura sul complesso dell’economia “fa sì che il suo contributo alla crescita sia positivo per soli 0,06 punti”.

Il dato regionale sembra confermare quanto era emerso dall’analisi delle associazioni degli agricoltori, a livello nazionale, sulla base dei dati Istat sul Pil relativi ai primi tre mesi del 2009. A fronte di un calo del Prodotto interno lordo del 6 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il settore primario ha registrato un leggero incremento (+ 0,1%). Insomma, sembra che l’agricoltura registri una sostanziale tenuta. Non mancano, però, i segnali contrastanti, come mette bene in evidenza il rapporto Irpet sull’andamento del settore agricolo toscano nel primo trimestre del 2009.

“Il proseguire delle tendenze al ribasso dei prezzi dei prodotti agricoli all’origine – si legge – fa temere un ulteriore peggioramento della forbice tra prezzi dei prodotti e prezzi dei fattori nella restante parte dell’anno, nonostante la contrazione registrata per il costo dei mezzi di produzione”. I cali di quotazione interessano i cereali, ma anche il comparto del latte e le esportazioni vitivinicole. “Il valore delle esportazioni di vino è diminuito del 3,4 per cento nel 2008, un andamento solo in parte provocato da una diminuzione delle quantità (- 0,8%)”. Insomma, i segnali di pericolo ci sono e sarebbe arrivato il momento che il governo scegliesse di coglierli, investendo sull’agricoltura italiana, a partire dalle infrastrutture; monitorando l’entità e la qualità della spesa legata ai Piani di sviluppo rurale; andando incontro alle Pmi agricole operando una semplificazione burocratica e sostenendole nel rafforzamento dimensionale e organizzativo.

Fa la sua parte la Regione Toscana, che ha appena stanziato 128 milioni di euro (in parte reperiti attraverso la Commissione europea, in parte attraverso il Piano di sviluppo rurale 2007-2013) per sostenere l’occupazione e mitigare gli effetti della crisi economica nei settori produttivi legati all’agricoltura oggi più colpiti dalla crisi. Le risorse andranno a finanziare progetti integrati per superare le criticità delle filiere agricola, agroindustriale e forestale; a sostegno delle infrastrutture per le zone rurali, in particolare per affrontare il problema dell’emergenza idrica e a sostegno delle imprese, per l’accesso al credito. Parte dei fondi sono stati stanziati anche per la costituzione di nuove imprese agricole, con l’obiettivo di affrontare la fase di stretta creditizia e crisi occupazionale; per la produzione di energia rinnovabile da biomasse agroforestali e per estendere la banda larga alle zone rurali.

Scarica il rapporto Irpet Unioncamere

    One thought on “Segnali contrastanti per la nostra agricoltura

    1. Tutti i soldi stanziati per favorire il ritorno dei giovani in agricoltura….., quanto ci abbiamo sperato!!!!! Sapevamo a memoria tutto il psr a partire dalla bozza, e pensare che sembrava fatto su misura per chi veramente aveva intenzione di creare un’azienda agricola, anche partendo con poco con la speranza di ricevere quegli aiuti che fino a qualche anno fa, sono stati dati indistintamente a chiunque ne facesse richiesta, semplicemente intestandosi un pezzo di terra!!! La provincia di Pisa che ha avuto 22 milioni di euro ha stanziato per i nuovi imprenditori soltanto un milione, vale a dire per 25 giovani imprenditori per tutta la durata del psr 2007/2013, contro i 130 che ne hanno fatto richiesta solamente nel 2008. E’ una vergogna! Ma il ritorno dei giovani in agricoltura, resterà solo un sogno!

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