No, non è tutto perduto.
A Prato, la manifestazione nazionale degli appena 150 fascisti nostalgici di Forza Nuova, negata dal Comune e autorizzata da Questore e Prefetto, vede poco lontano una meravigliosa e multicolore piazza antifascista di migliaia e migliaia di persone arrivate da tutta la Toscana. E quello diventa l’evento.
A Torre Maura, quartiere di Roma, davanti ai militanti di Casa Pound che, per giorni, hanno infiammato malessere vero e presunto, concorso a gesti violenti (dagli incendi alla distruzione del pane) contro il trasferimento di una settantina di Rom, un quindicenne, liceale, con garbo e dando del lei al suo interlocutore con la testa rasata, senza arretrare di un passo, ha replicato parola per parola alla propaganda, con semplicità: ‘usate il malessere per raccattare 4 voti’. Si chiama Simone e ha avuto una reazione semplice, ferma, diventata virale su social e informazione online. Una reazione che lo ha fatto diventare un simbolo, un bel simbolo. E quel “a me nun me sta bene che no” è diventato un bellissimo tormentone di resistenza civile e democratica.
Greta, Simone, adolescenti che hanno il coraggio delle proprie di idee, sono semi di speranza.
Il fucsia non è un colore semplice da portare, ma stava benissimo indossato da Verona. È il colore che ‘Non una di meno’, movimento globale delle donne, ha scelto per le sue mobilitazioni. Lo abbiamo visto spesso nelle piazze, in tutti i momenti nei quali le donne sono scese in strada contro il ddl Pillon, o contro la violenza, o su mille altri temi sui quali rischiamo un arretramento spaventoso. E quel fucsia ha messo in secondo piano quel “congresso delle famiglie” con relatori improbabili e pericolosi, purtroppo con un logo e presenze di Governo, ma che non ha trovato nemmeno una piccola sponda nel Vaticano e nel mondo cattolico. Un congresso fuori dal tempo sovrastato da tanta civiltà, da tanta reazione e dalla chiara volontà delle donne e di un Paese che non intende tornare indietro
Alla Camera in queste settimane è stato approvato il cosiddetto “Codice Rosso”. Un testo fortemente voluto dal Governo, molto intessuto di propaganda che purtroppo non si è aperto a nessuna possibilità di modifica e miglioramento. Un testo sul quale molte associazioni che si occupano ogni giorno di violenza sulle donne avevano avanzato riserve, in modo particolare su quel termine tassativo dei tre giorni entro i quali la vittima di violenza deve essere sentita. Un testo che aumenta le pene di qualche anno e che grazie alle donne delle minoranze, alla nostra battaglia parlamentare compatta e trasversale, ha visto l’inserimento del cosiddetto “Revenge Porn” (vendetta pornografica). La violenza sulle donne, come noto, non si combatte solo aumentando le pene. Ma questo è il Governo dell’aumento delle pene, che è cosa diversa dalla certezza della pena.
La Cassazione ha stabilito che Mimmo Lucano non ha favorito l’immigrazione clandestina, e non ha favorito appalti illeciti per lo smaltimento di rifiuti. Il Sindaco di Riace ha atteso, con sofferenza e fiducia, la sentenza e ciò gli ha reso giustizia e onore. Non solo a lui, alla sua vicenda umana, ma anche a un modello di accoglienza, civismo e civiltà. C’è chi, come lui, affronta i processi e attende fiducioso le sentenze e chi dai processi scappa, come Salvini.
In questi giorni i settimanali di gossip ci aggiornano sulle fidanzate dei vice-premier Salvini e Di Maio. Il resto dell’informazione si concentra di più sulla guerriglia in atto tra i due partner di governo. Tav, congresso famiglie, autonomia regionale…su tutto continua a esserci una differenza abissale e intanto scopriamo che nel decreto legge, il cosiddetto “Crescita”, varato negli ultimi giorni, vengono scaricati importanti debiti della Capitale. La storia del contratto di Governo comincia a non bastare più. L’economia italiana, purtroppo, continua la sua discesa verso il basso, il nostro debito pubblico ha ripreso a crescere, e alla vigilia del prossimo DEF l’unica cosa chiara è che traballa la poltrona del Ministro Tria.
In un anno questa maggioranza è riuscita a produrre danni pesantissimi al nostro sistema economico e sociale. Nelle competizioni elettorali delle Regioni il Centrosinistra ha resistito, ma perso ovunque. Adesso al voto andranno molti importanti Comuni e l’appuntamento delle Europee assume una valenza enorme. Per l’Europa e per l’Italia.
Saremo capaci di costruire quel campo largo che va oltre al Pd? Un campo capace di tenere assieme forze politiche e forze sociali, civili, quei semi di civismo, di speranza, di reazione e di pensiero?
Passa da questo interrogativo la nostra possibilità di dare all’Italia una nuova possibilità. Una possibilità che c’è e che va costruita, giorno dopo giorno.
I nostri candidati sindaco sono in moto, i candidati e le candidate per le Europee lo saranno presto. Ma non basta, serve una rigenerazione vera e grande del Pd di cui Nicola Zingaretti ha parlato nella sua campagna, nella prima assemblea e nella prima Direzione nazionale. Una rigenerazione fatta dalla presenza quotidiana tra le persone. Le donne, gli uomini, quei ragazzi che si mobilitano per il clima o per il loro quartiere.
Il potere dei semi è straordinario, anche quando la terra è difficile, dura. Adesso è necessario che una buona politica fertilizzi e aiuti questi semi a crescere.
Susanna