Semine Ogm sbagliate e fuorilegge, il governo si attivi immediatamente

Presentata questa mattina in commissione agricoltura alla Camera una risoluzione (di cui sono prima firmataria) che interviene sulla semina di mais ogm, che l’associazione Agricoltori Federati di Pordenone ha annunciato per domani. La risoluzione, sottoscritta anche da Oliverio, Zucchi, Fiorio e Brandolini,  chiede al governo di adottare tutte le misure necessarie ad impedire che si compiano azioni illegali e pesantemente provocatorie. Da alcuni anni si sta lavorando alla definizione delle regole per la coesistenza fra colture: un tema tutt’altro che semplice, che riguarda le Regioni italiane, il Governo, le competenze comunitarie. Ma c’è anche un’opinione pubblica, la maggioranza delle associazioni  agricole, dei consumatori, moltissime competenze scientifiche che ritengono la scelta di introdurre Ogm nel nostro Paese assolutamente sbagliata.

Certamente non aiutano atti come quello preannunciato in Friuli, che viola le norme in vigore e che non incoraggia il confronto fra tesi diverse, contribuendo semmai a creare occasioni di scontro improduttivo. Quella annunciata per domani è un’azione illegale, che ha giustamente suscitato le dure reazioni del mondo agricolo. 55 associazioni di agricoltori del Friuli si sono mobilitate annunciando presidi di protesta, preoccupate che possano verificarsi contaminazioni potenzialmente dannose per le altre colture, con conseguenze che è impossibile prevedere.

In base al decreto 212/2001 erede della legge sementiera, nel nostro Paese oggi è illegale utilizzare sementi geneticamente modificate senza l’autorizzazione interministeriale, e comunque oggi un atto del genere avverrebbe in mancanza di norme di coesistenza e di tutela per gli agricoltori convenzionali e biologici da eventuali forme di inquinamento genetico. Pertanto il Pd chiede al Governo di attivarsi per impedire un atto sbagliato, pesante ed illegale, ed eventualmente di costituirsi parte civile chiamando i responsabili a risponderne in giudizio.

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