Non sono tra coloro che sin dal primo istante si è schierato, né mi è piaciuto l’avvio di questo Congresso. Ho sperato che ci potesse essere in campo un figura nuova, un’altra generazione, ma non c’è. Ci ho riflettuto a lungo. Ho ascoltato, confrontato opzioni, idee, stili. Sì, stili di comportamento, che in politica non sono cosa indifferente. Sosterrò Pierluigi Bersani in questo Congresso, lo farò con convinzione e con impegno e la prima ragione risiede nel bisogno di uscire dai luoghi comuni troppo abusati (nuovo/vecchio, ex qualcosa), ma anche nella profonda necessità di consolidare ed affermare il Pd, unica vera novità della scena nazionale; di costruire un partito solido, che torni a pensare; di generare, con grande coraggio ed apertura, una rinnovata cultura politica e risposte vere alle nuove istanze che pulsano intorno a noi e che le storie precedenti dei partiti che abbiamo conosciuto non hanno affrontato fino in fondo.
Si, voglio un partito. E non è una “parolaccia”. Sono stanca del qualunquismo dilagante, non solo del Grillo nazionale, ma anche di presunti nuovi profeti più stanziali, stanca dell’eccessivo silenzio di noi tutti di fronte alla denigrazione gratuita e scarsamente informata della politica tutta. Un partito in cui ci sia meno spazio per pochi notabili e infinitamente più spazio per uomini e donne che hanno voglia di esserci liberamente, con la loro testa, con le loro idee, con la generosità della loro energia e la voglia di metterla in comune. Voglio essere parte di un partito e non iscrivermi ad una “componente”, non l’ho mai fatto e non inizierò adesso. Voglio un luogo ed una identità collettiva in cui ogni differenza abbia legittimità e la parola di ognuno rappresenti una ricchezza, senza diventare una cosa a sé.
Ho avuto più di un’occasione, in queste settimane, di incontrare Pierluigi Bersani assieme ad un gruppo di colleghi (un po’ impropriamente definiti dalla stampa “i quarantenni”), di dirgli con franchezza le mie riserve e di chiedergli uno sforzo per marcare una forte autonomia, per innovare. Innovare le sue prime file, il futuro gruppo dirigente. Ho avuto modo di conoscerlo diversi anni fa e di trovare in lui disponibilità, una grande onestà intellettuale, una grande capacità di praticare l’innovazione ancor prima di declamarla. Se la Toscana è stata la prima Regione italiana ad avere un Codice regionale del commercio, a sperimentare i Centri commerciali naturali, i progetti per tutelare i negozi storici e una rete come “Vetrina Toscana a tavola”, è anche grazie alle occasioni di confronto che ho potuto avere con Bersani sulla riforma del commercio, durante il mio mandato da assessore regionale.
A proposito di praticare l’innovazione ancor prima di evocarla, forse non tutti hanno l’onestà di ricordare che i temi sui quali oggi Obama sta sfidando la crisi, tentando un rilancio dell’economia e del modello di sviluppo, il richiamo alla Green Economy, hanno trovato avvio in Italia durante il Ministero di Bersani, tre anni fa, con il pacchetto energia.
I temi ambientali come base per una riconversione verde dell’economia e lo sviluppo del Paese; la laicità dello Stato e delle norme che toccano la vita e la morte delle persone, di tutte le persone; l’investimento sui talenti femminili per far crescere la politica e il Paese; l’impulso alla ricerca; il confronto e la produzione di pensiero politico innovativo; la democrazia e la trasparenza nelle scelte; la selezione delle classi dirigenti in base al merito e non “alla fedeltà al capo”. Questi sono alcuni dei punti per me irrinunciabili, che vanno di pari passo con l’idea di un partito che non è liquido, ma fatto di persone che gli danno senso e forza ogni giorno, e non solo quando c’è da organizzare le primarie di turno. Un partito che c’è: nei territori, accanto ai lavoratori e alle lavoratrici, ai piccoli e grandi temi che ci stanno davanti.
Nella piattaforma e nel garbo di Bersani trovo forti garanzie in questa direzione, senza bisogno di affidare bandierine a qualche volto simbolico, a maestrine dalla penna rossa, o a presunti o veri portatori di tessere e preferenze. Io mi fido, e sono certa che abbia tutte le qualità per guidarci verso una fase nuova, dove il Pd possa tornare a vincere e a convincere. Lavorerò affinchè Bersani sia il nostro segretario, e mi auguro che anche Siena e la Toscana possano dare un contributo consistente al raggiungimento di questo obiettivo.
Ci aspetta un confronto vero, dai toni, mi auguro, rispettosi, ma dall’esito non scontato. Ciò che spero, prima di ogni altra cosa, è che questo Congresso sia capace di far crescere la nostra storia, quella cui abbiamo dato vita nell’ottobre di due anni fa, di riconoscere gli errori, le difficoltà e le mancanze di questa prima fase del nostro cammino, per portarci molti passi avanti, per farci sperare ancora che un’altra Italia è possibile, per “dare un senso a questa storia”, la storia del Pd.
Se saremo capaci di farlo sarà, di per sé, una grande vittoria, non solo per il Partito democratico, ma per la politica di questo Paese, che ha bisogno di drizzare la schiena e meritarsi una rinnovata autorevolezza e la fiducia dei cittadini. Perduta, diciamocelo, soprattutto per propria responsabilità.
La trovo straordinariamente carina la sua lettera riguarda Pier Luigi Bersani.
Lo penso anche’io nello stesso modo, trovo la fiducia debba venire da due parti popolo + politica.
La cosa più bella tutto sommato,è quello che pensiamo o penso e provo lo posso almeno scrivere.
come al solito e voglio essere coraggiosa Pier Luigi Bersani lo trovo una persona carina, gentile,
e di fiducia. molto passione per lui. Grazie.
Con tutto il rispetto che merita la persona (Bersani), voterò per Franceschini o per Marino perchè non mi è piaciuto il modo come ha annunciato la sua candidatura in piena campagna elettorale e mi è sembrato fuori luogo il suo sostegno a Ventura nelle primarie per Firenze, e poi perchè sono stufo che l’agenda dei DS prima e del PD poi sia tenuta dalla solita persona (D’Alema). Preferisco investire sulle “maestrine dalla penna rossa” che hanno il coraggio di evidenziare gli errori commessi da coloro che occupano la scena politica da qualche decennio e che non sono stati in grado di bloccare (quando ne avevano le possibilità ed i numeri) lo strapotere mediatico di Berlusconi.
Grazie comunque e cordiali saluti.
COMUNQUE VADA IO SONO CON IL PARTITO DEMOCRATICO
E UNO SGUARDO A SINISTRA SECONDO ME RESTA IMPORTANTISSIMO
FORZA BERSANI , FRANCESCHINI E MARINO.
UN SALUTO
MAURO
VIVA LA…….. DEMOCRAZIA…… , ….VIVA IL PARTITO DEMOCRATICO…………………………
IN TUTTI I SUOI PASSAGGI STORICI .
CREDO CHE UN GRANDE GRAZIE LO DOVREMMO DARE A PRODI E A I PARTITI CHE LO HANNO “”VERAMENTE SOSTENUTO”””, SENZA TIRARE TRABOCCHETTI.
MI PIACE LA LINEA BERSANI ED ALTRETTANTO LA LINEA FRANCESCHINI.
NON E’ MALE NEANCHE LA LINEA MARINO.
CREDO ONESTAMENTE CHE DI VECCHIO NON VI SIANO CHE DELLE BUONE IDEE PER IL PARTITO.
QUINDI IL CONSIGLIO AI CANDIDATI , DOPO L’ELEZIONE,E’ DI REMARE INSIEME PER ARRIVARE AL PORTO.
bersani mi piace e come ministro ha lavorato molto bene, forse è stato quello più innovativo del governo prodi. e avrebbe dovuto presentarsi anche prima e non dare per scontato il plebiscito per veltroni. vorrei però qualche precisazione sulle sue idee rispetto al nucleare.
Dopo aver sentito Bersani alla festa del PD ho deciso che alle primarie lo voterò, lo trovo molto convincente condivido pienamente quello che ha detto e spero sia in grado di far ritornare nel partito quelli che si sono allontanati.