Sulla riduzione dell’orario degli uffici postali senesi nessuna risposta concreta

Qualche giorno fa è arrivata, finalmente, la risposta all’interrogazione sull’ulteriore riduzione dell’orario di apertura di alcuni uffici postali della provincia di Siena che avevo presentato qualche mese fa. La risposta fornita dal Ministero dello sviluppo economico, oltre ad essere tardiva, è stata francamente insoddisfacente, limitandosi a riferire la scelta quale conseguenza della razionalizzazione messa in atto della società Poste Italiane. Quanto richiesto auspicava una valutazione da parte del Governo circa i gravi disagi che molti cittadini, in gran parte popolazione anziana residente nei piccoli centri della nostra provincia, si trovano a vivere con un’ulteriore riduzione dell’orario di apertura a soli due giorni settimanali. Dopo quasi sette mesi dalla presentazione dell’interrogazione le scelte sono già avvenute e, diversamente da quanto il sottosegretario Stefano Saglia ha riferito in Commissione, solo dopo la protesta dei sindaci e dell’amministrazione provinciale in piazza della Posta a Siena, e grazie all’intervento del Prefetto si è svolto un incontro con la Direzione di Poste Italiane. La risposta orale del Sottosegretario allo Sviluppo Economico Saglia, chiama in causa il piano di razionalizzazione voluto dall’azienda di telecomunicazioni, che allo scopo di adeguare l’offerta dei servizi alla domanda della clientela, ha sottoposto, già dallo scorso maggio, gli uffici postali di Montisi, Castelnuovo dell’Abate, Montefollonico, Pievescola, San Gusmé, Ciciano e Monticchiello a un provvedimento che ha comportato un’apertura di due soli giorni a settimana, giustificando la riduzione dei servizi con un calcolo meramente numerico, legato dell’esiguo flusso di traffico che li interessa. Il Sottosegretario si è impegnato comunque a sollecitare la direzione di Poste Italiane a una riconsiderazione delle decisioni assunte. Un impegno un po’ generico ed abbastanza standardizzato. I nostri piccoli Comuni sono annientati dai tagli, e nonostante ciò compiono sforzi enormi per mantenere un livello di servizi accettabile per le popolazioni. Mantenere servizi nei territori, presidiarli, non può essere compito solo degli enti locali. Non si affronta una crisi come questa solo prendendo atto delle ristrutturazioni delle aziende e tagliando. Al contrario, è compito del Governo attivare governance e porre paletti, soprattutto quando sono in essere contratti di servizio con il pubblico. Vedremo come e se si tradurrà in atti concreti questa richiesta di riconsiderazione. Mi permetto di dubitare della sua efficacia.

One thought on “Sulla riduzione dell’orario degli uffici postali senesi nessuna risposta concreta

  1. questa razionalizzazione delle poste c’è da un bel po’. si tratta della trasformazione, già avvenuta, delle poste in banca, gestore telefonico, bazar e…chi più ne ha più ne metta. il servizio postale? il sabato non si effettua e i postini precari cambiano in continuazione, hanno difficoltà a trovare gli indirizzi e quasi sempre lasciano l’avviso per le raccomandate in cassetta, anche se l’utente è in casa. poi bisogna andare alle poste della stazione in orari incredibili e, comunque diversi da quelli indicati sull’avviso. che ci possiamo fare? siamo nelle mani dei manager…

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