Susanna Cenni, parlamentare del Pd e vicepresidente della commissione agricoltura della Camera, scrive al ministro dell’economia Stefano Patuanelli per sollecitare l’emanazione del Fer2 che dovrebbe prevedere anche l’introduzione di incentivi per l’energia geotermia riservati, in particolare, agli impianti con fluidi geotermici. La lettera è stata sottoscritta anche dai deputati Stefano Ceccanti e Lucia Ciampi.
“La nuova strategia energetica nazionale – si legge nella lettera – considera lo sviluppo delle fonti rinnovabili come funzionale non solo alla riduzione delle emissioni, ma anche al contenimento della dipendenza energetica, prefissando l’obiettivo al 2030 del 28 per cento di consumi da rinnovabili rispetto ai consumi complessivi. Nonostante questi chiari indirizzi nel cosiddetto “Fer 1” (DM 4 luglio 2019), pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 agosto 2019, non sono stati inseriti incentivi per l’energia geotermica”.
“Il 28 ottobre scorso – spiega Cenni – rispondendo una mia interrogazione urgente in Commissione Attività produttive della Camera dei deputati, ha confermato che gli incentivi agli impianti geotermici “sia a totale reiniezione dei fluidi, sia con assetto tradizionale”, verranno introdotti con il Decreto Ministeriale Fer2. Ad oggi però il decreto non è stato però ancora emanato. È evidente che questi ritardi stanno generando incertezza e i primi effetti negativi. Enel, l’attuale concessionario, è stato costretto a rivedere drasticamente i progetti e gli investimenti nella geotermia causando difficoltà alle aziende dell’indotto delle zone del Monte Amiata e delle Colline Metallifere della Val di Cecina”.
“In particolare nella regione Toscana – prosegue la lettera – la geotermia conta 34 centrali per una potenza installata di 761 megawatt. La produzione annua è di circa 5,9 miliardi di chilowattora che, complessivamente soddisfa quasi il 30 per cento del fabbisogno energetico della regione e permette un risparmio di oltre 1 milione e 400 mila TEP e 4,1 Mt di emissioni CO2 evitate. In questi territori la geotermia garantisce 650 occupati diretti e circa 2.000 nell’indotto e ha promosso lo sviluppo di numerose piccole e medie imprese in diversificati settori produttivi”.
“Non ci sfugge certo la necessità di investire su impianti sempre più compatibili con territorio e ambiente, e riteniamo utile fare tutto il possibile per intervenire utilmente su quelli più obsoleti, ma è certo che la geotermia – conclude Cenni – rappresenta oggi un asset strategico per lo sviluppo di importanti territori. Per questo è necessario provvedere rapidamente all’emanazione del Decreto Ministeriale Fer2 e convocare un tavolo istituzionale tra Ministero dello sviluppo economico, regioni interessate, enti territoriali competenti e associazioni di categoria coinvolte, sul tema dei meccanismi di incentivazione per gli impianti con fluidi geotermici”.
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