Suvignano non sarà messa all’asta

“Riprendiamoci Suvignano”. È quanto hanno chiesto circa 1500 persone domenica scorsa a Monteroni d’Arbia, lungo la strada che porta alla tenuta di Suvignano, una struttura ampia e con un potenziale economico rilevante, che è stata confiscata alla mafia nel 2007, dopo un lungo percorso. Fasce tricolori, bandiere con le sfumature della pace, ma soprattutto tanta determinazione e la volontà di impedire che la tenuta possa correre il rischio di tornare di nuovo nelle mani della criminalità organizzata. Una manifestazione per difendere il lavoro fatto in questi anni dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Siena, dal Comune di Monteroni d’Arbia, dall’Arci e dal Libera, che hanno elaborato un progetto di rilancio della struttura che rappresenterebbe un’occasione concreta di sviluppo sociale, economico e occupazionale per il territorio.

Pochi giorni dopo la nostra mobilitazione è arrivato un segnale positivo dal Governo: l’intenzione di bloccare l’asta e rivedere le condizioni per il progetto del territorio. Era già predisposta anche una interpellanza urgente del gruppo Pd, ma le novità di questi ultimi giorni ci pongono su un livello più avanzato che certo va monitorato. Il Governo, attraverso le dichiarazioni e gli atti compiuti dal viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, ha dimostrato di aver compreso il valore sociale ed economico del progetto di gestione e recupero. Occorrerà, tuttavia, una modifica normativa che attendiamo in tempi brevi.

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