#TerrediSiena: all’Università di Siena con la ricerca per modelli di sostenibilità in agricoltura

Siena come nodo strategico per le politiche sulla sostenibilità nel mondo dell’agricoltura e nella produzione alimentare nel Mediterraneo. Il convegno internazionale che si è svolto lo scorso 6 marzo presso l’Università di Siena ha sancito il ruolo di primo piano del nostro territorio nel campo dell’agrifood. La scelta della nostra città è avvenuta perché Siena è  l’hub della rete per il Mediterraneo Sustainable Development Solutions Network (SDSN Mediterranean). Un progetto parte di “Sustainable Development Solutions Network – A global Initiative for the United Nations”, guidato dall’economista Jeffrey Sachs e lanciato a settembre 2012 dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon. Siena è stata giudicata la città migliore per avviare quella che viene chiamata la “diplomazia scientifica del Mediterraneo”. All’incontro erano presenti oltre 300 partecipanti tra scienziati, manager, alti funzionari di istituzioni pubbliche, arrivati nel cuore della Toscana dal Nord Africa, dal Medio Oriente, dall’Europa e dagli Usa  per confrontarsi sullo stato attuale e gli scenari futuri di un settore, che rappresenta un asset fondamentale per tutta l’area.

Nel mio intervento ho ribadito che i cambiamenti veri si realizzano quando diventano realtà in tutta la filiera dei decisori: dalla governance, alla ricerca; dagli agricoltori fino ai consumatori. Ho voluto sottolineare, inoltre, come sia necessario dotarsi di norme che riducano gli sprechi, facciano leva sulla fiscalità per favorire produzioni sostenibili e investimenti sui piccoli agricoltori. Nel corso dell’incontro ho provato a ‘raccontare’ il percorso che ha portato all’approvazione della legge per la tutela della biodiversità agraria e alimentare, di cui sono prima firmataria. La discussione della legge sul consumo di suolo agricolo, una nuova norma in materia di agricoltura biologica, il decreto di divieto degli OGM e l’impegno di carattere internazionale per un protocollo del cibo, in vista di Expo sono stati altri ‘semi’ che ho gettato nella discussione. Una discussione di alto livello e che rappresenta davvero un bel trampolino di lancio verso le tante sfide che ci aspettano in vista dell’evento internazionale milanese. Da Siena, dunque, e dal mondo accademico si rafforza la sfida e la necessità di creare un sistema di relazioni scientifiche capace di dialogare e agire per la cooperazione, l’innovazione, il progresso e la pace, nel rispetto della diversità delle culture. Un quadro in cui l’agricoltura e le produzioni alimentari avranno, nell’area mediterranea, un ruolo sempre più importante.

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