#TerrediSiena: violenza sulle donne. Basta, anche con le strumentalizzazioni

Siena, nei giorni scorsi, è stata teatro di due gravi episodi di violenza. Vittime, ancora una volta, le donne. Chi molesta una donna, chi usa parole pesanti contro una donna, chi usa il corpo delle donne, chi sguazza negli stereotipi, è sempre da condannare e perseguire senza se e senza ma. A Siena, come in tutto il resto del nostro Paese e del mondo. I responsabili, due immigrati, sono stati fermati e pagheranno per il loro reato. Da decenni noi donne, condanniamo ogni singolo fatto di violenza, di molestia. E non ci siamo limitate a manifestare. Ci siamo battute per cambiare leggi, regolamenti, per costruire norme che, non solo puniscano la violenza, ma cerchino di prevenirla, costruendo un Paese e una cultura che si fondino sul rispetto tra i generi sin dalla più tenera età. La famosa educazione di genere che tanto è stata oggetto di discussione serve proprio a questo, a far crescere nel rispetto reciproco bambine e bambini. Tra gli avvenimenti più significativi e importanti di questi anni c’è la Convenzione di Istanbul, che il nostro Parlamento ha ratificato, tra l’altro, con un voto larghissimo. Un atto che chiede agli Stati membri di avere norme efficaci contro la violenza sulle donne e di costruire una cultura rispettosa della differenza di genere in tutte le dimensioni della vita sociale, economica, politica: una sfida che ci riguarda tutti e tutte, e che solo in parte siamo in grado di attuare pienamente. Purtroppo la violenza sulle donne, nonostante norme anche recenti, è un dramma che continua a mietere vittime, ma leggere il fenomeno in relazione a quello dell’immigrazione è fuorviante. Le statistiche continuano a raccontarci quanto il femminicidio avvenga in grandissima parte nella sfera familiare, lavorativa, sentimentale delle vittime stesse. Lo abbiamo misurato anche nella nostra civilissima Toscana molto recentemente: mariti, ex compagni, colleghi di lavoro. Ora, proprio perché il tema è maledettamente serio, è grave utilizzare i due casi di violenza per montare un’inesistente e sterile polemica locale. I responsabili sono due immigrati, che, ripeto, pagheranno per questo. I fatti sono inaccettabili, ma è insopportabile anche chi usa il corpo delle donne e il tema della violenza solo per alimentare una polemica politica. Condanniamo sempre la violenza, facciamolo tutti, sia personalmente che come forze politiche, impariamo a usare linguaggi rispettosi delle donne, cosa che non sempre gli esponenti della Lega Nord hanno fatto, e forse contribuiremo a sconfiggere questo grave fenomeno isolando e colpendo sia gli italiani che gli altri quando si macchieranno di questo reato.

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