Il tempo del dolore, il tempo della solidarietà, ma adesso servono tempi certi per la ricostruzione e la sicurezza. Il terremoto che ha colpito le province di Rieti, Perugia e Ascoli Piceno ci mette davanti, purtroppo non per la prima volta, a una necessaria scommessa infrastrutturale per l’intero Paese che non possiamo perdere. E’ giunto il tempo. Occorre dare con forza il segno di una svolta, attivando un vero piano pluriennale che rappresenti una strategia complessiva per l’intero Paese. Un piano che metta insieme interventi su dissesto idrogeologico, sicurezza degli edifici pubblici, come le scuole, ma anche strade e bonifiche, con norme severissime sul consumo di suolo. Perché solo attraverso un’opera vera di prevenzione e sicurezza si potranno creare le condizioni per lavorare allo sviluppo del Paese. Il Governo ha preso le decisioni di emergenza stanziando i primi fondi, sospendendo la tassazione nelle zone colpite e attrezzando la task force che dovrà dirigere la nuova fase. Il primo mattone è già in campo, attraverso “Casa Italia“: un lavoro che deve andare avanti nel lungo periodo coinvolgendo, come già fatto da Matteo Renzi, knowhow tecniche e istituzionali, per realizzare un piano organico di prevenzione del rischio tante volte annunciato e mai attuato. Ho molto apprezzato non solo le parole, ma la sobrietà con cui il Governo ha agito nell’immediato, spero però che “Casa Italia” diventi un progetto quotidiano e costante capace di portare avanti investimenti, certificazioni edilizie, interventi pubblici e comportamenti privati, perché occorre che facciamo i conti tutti quanti con la cultura del rischio. Intanto una prima buona notizia arriva dalla ripresa dell’anno scolastico ad Amatrice, dove circa 200 piccoli studenti sono potuti tornare sui banchi di scuola grazie all’edificio modulare costruito in tempo di record. Un piccolo segno che incoraggia.